Anche le donne alessandrine scenderanno in piazza

Creato il 08 febbraio 2011 da Lapulceonline

La mobilitazione delle donne per dire no all’imbarbarimento sessista nel nostro Paese si terrà, oltre che in tutta Italia, anche ad Alessandria. La ‘versione’ alessandrina di quella che ha tutti i requisiti per essere una grande, storica iniziativa nazionale è stata firmata in primis dalla vice presidente della Provincia, Maria Rita Rossa, dall’assessore alle Pari Opportunità, Maria Grazia Morando e dalla presidente della Commissione Pari Opportunità, Vittoria Gallo. Insieme a numerose donne della politica, della cultura, dello spettacolo e del sindacato – “per riaffermare il valore della nostra dignità e del nostro ruolo nella società italiana, ribellandoci ad una rappresentazione degradante e caricaturale, attraverso una giornata di mobilitazione”, le donne alessandrine scenderanno in piazza domenica 13 febbraio a partire dalle ore 16,30 partendo da un presidio in piazzetta della Lega.
Lo slogan della manifestazione “Se non ora quando?” è sì implicitamente riferito agli scandali del presidente del Consiglio e alla sua distorta concezione della figura femminile, ma nello stesso tempo- con questa mobilitazione- le donne d’Italia intendono aprire un discorso ben più ampio, di carattere socio-culturale.
“In Italia la maggioranza delle donne lavora fuori o dentro casa, crea ricchezza, cerca un lavoro (e una su due non ci riesce), studia, si sacrifica per affermarsi nella professione che si è scelta, si prende cura delle relazioni affettive e familiari, occupandosi di figli, mariti, genitori anziani”, si legge nel comunicato ufficiale dell’evento. “Tante sono impegnate nella vita pubblica, in tutti i partiti, nei sindacati, nelle imprese, nelle associazioni e nel volontariato allo scopo di rendere più civile, più ricca e accogliente la società in cui vivono. Hanno considerazione e rispetto di sé, della libertà e della dignità femminile ottenute con il contributo di tante generazioni di donne che – va ricordato nel 150esimo dell’unità d’Italia – hanno costruito la nazione democratica.
Questa ricca e varia esperienza di vita è cancellata dalla ripetuta, indecente, ostentata rappresentazione delle donne come nudo oggetto di scambio sessuale, offerta da giornali, televisioni, pubblicità. E ciò non è più tollerabile.
Una cultura diffusa propone alle giovani generazioni di raggiungere mete scintillanti e facili guadagni offrendo bellezza e intelligenza al potente di turno, disposto a sua volta a scambiarle con risorse e ruoli pubblici.
Questa mentalità e i comportamenti che ne derivano stanno inquinando la convivenza sociale e l’immagine in cui dovrebbe rispecchiarsi la coscienza civile, etica e religiosa della nazione.
Così, senza quasi rendercene conto, abbiamo superato la soglia della decenza.
Il modello di relazione tra donne e uomini, ostentato da una delle massime cariche dello Stato, incide profondamente negli stili di vita e nella cultura nazionale, legittimando comportamenti lesivi della dignità delle donne e delle istituzioni.
Chi vuole continuare a tacere, sostenere, giustificare, ridurre a vicende private il presente stato di cose, lo faccia assumendosene la pesante responsabilità, anche di fronte alla comunità internazionale”.
Per chiunque volesse aderire alla mobilitazione si consiglia di inviare una mail a: pari.opportunità@provincia.alessandria.it