Emergo dal divano, do un'occhiatina fuori dalla finestra, intravedo un omino in uniforme e cartellino, passo al setaccio le possibilita':
Il postino? No, lui non suona mai (lascia semplicemente la posta attraverso la fessura nella porta - che vi credevate...).
Il muratore che l'altro giorno mi ha detto che ho un sorriso carino e al quale io ho prontamente sbattuto la porta in faccia, da brava-sociopatica-eremita-non abituata ai complimenti? No, quello me l'aveva mandato La Tina e aveva la scadenza: usami ora o mai piu' (mannaggia...)
Basil, il terrier dei vicini? No, Basil ha un'aria decisamente piu' simpatica e meno sfigata.
E chi sara' mai?
Ah, certo, illuminazione!
E' l'omino del censimento, quello che passa ogni dieci anni ad intervistare le famiglie strane, quelle che, in base ai dati raccolti, cadono nella misteriosa parentesi "Qui vale la pena approfondire, cosi ci facciamo due risate".
Quello che ci manda lettere da settimane, per annunciarci la sua venuta:
"Guardate che arrivo, eh, fate in modo di essere a casa, perche' se non vi trovo mi va a male il campione e poi quelli dell'ufficio statistica si sentono dei ricercatori inutili e si danno allo sbando, yoga, e rock 'n' roll".
Ah, ecco, come me! Non ti preoccupare, omino del censimento, io sono qui, resto a casa tutto il giorno per te, anche se sono settimane che mi tieni in fibrillazione senza dirmi quando passi, perche' io alla salute mentale dei ricercatori ci tengo: eccomi, vengo da te!
Tutta speranzosa, sfodero il mio sorriso smagliante, e apro la porta.
Non faccio in tempo a dire "Benv-", che l'omino mi precede, volto impassibile, sguardo bovino: "Scusi, l'ho svegliata? Ha l'aria MOLTI STANCA".
Ecco, io sono tanto brava e buona, faccio tanto yoga, sono sempre molto zen e accomodante, tendo al pensiero positivo. Mi applico, insomma.
Ma se c'e' una cosa che mi fa diventare una iena sono i commenti inutili e pedanti, soprattutto sul mio aspetto, stanco, anzi. MOLTO stanco - perche' non gli bastava dire stanca, no, doveva dire MOLTO stanca.
Prendo un bel respiro e mi astengo dallo sbraitargli un "Ma chi ti ha chiesto niente? Ma ti fai i fatti tuoi? Ma ti sei visto tu, sfigatissimo essere dalla panza suina e i capelli a spazzola coperti di forfora? Ma io ti prendo per quelle guanciotte rubiconde, ti faccio roteare come un giavellotto e ti lancio in quello sfigatissimo furgoncino da cui sei venuto, capito? Che io sono una donna fragile, che sta crescendo i follicoli, che va trattata come un cristallo prezioso, protetta e adulata, servita e riverita. CAPITO?!"
Invece, sospiro, accenno un sorriso ironico, e gli suggerisco che non e' il modo migliore per cominciare una conversazione con una sconosciuta.
Lui continua imperterrito "Se vuole torno dopo, visto che mi sembra STANCA, perche' avrei una proposta interessante da farle: lei che tv provider usa?"
Ah, ecco, allora questo con il censimento non c'entra nulla. Questo e' un comune mercenario al servizio di Sky. Bene, vuol dire che gli posso sbattere la porta in faccia. E cosi faccio, piu' o meno.
Almeno questa volta ho un valido motivo.
Addio omino di Sky, spero tu abbia imparato la lezione. Ma dubito, visto la totale mancanza di reazione ai miei suggerimenti. Peggio per te.
O peggio per me, che lascio che questi commenti mi innervosiscano.
Il fatto e' che quello dell'aria stanza e sbattuta e' un commento che mi becco spesso, e pure quando meno me lo aspetto. Cioe', io esco di casa, mi sento gagliarda, quasi riposata, per nulla stressata. E bam! Qualche essere impertinente se ne viene fuori con un commento del genere.
Il fatto e' che loro credono pure di farti un piacere a dirtelo, di mostrare interesse, che a te ci tengono e non ti vogliono vedere con l'aria sbattuta.
Ma che c'entro io se sono nata con le occhiaie di un panda muschiato, il colorito di una seppia andata a male, e le clavicole mi sporgono come due manubri di bicicletta?
Niente, non c'entro niente. Quindi e' inutile che tu, omino di Sky, mi venga a dire che ho l'aria MOLTO STANCA. Perche' questa e' la mia aria normale, okkey?
Poi non c'e' da sorprendersi che io vada ad tampinare Paul the Personal Trainer nella Palestra dei Sogni, perche' mi faccia un check up completo del mio stato di fitness. Il mese scorso mi potevate vedere aggrappata al suo polpaccio, che lo imploravo di misurarmi la massa corporea, di cronometrarmi sul tapis roulant, di contarmi il numero di addominali al minuto. Poveruomo anche lui, non avrebbe mai dovuto dirmi "Eh, ma come sei magrolina, e provare a mangiare una bistecca ogni tanto?".
Risultato: me ne esco dalla palestra con il mio bel diplomino che dice che
No! Non sono affatto sotto peso.
No! Non sono deboluccia.
No! Non mi serve nessunissima bistecca, thank you very much.
Cosi, la prossima volta che quella infermiera (della mutua, specifico) mi guarda e mi dice che "Ah, no, qui bisogna misurare la massa corporea, perche' secondo me tu sei sotto peso e domani non ti possiamo fare la laparoscopia", io tiro fuori il mio bel diplomino, glielo sventolo in faccia, e le sbatto un'anca ossuta nella panza. Poi me ne vado oscillando il mio florido culone a destra e sinistra, lasciandola agonizzante a meditare sulle sue parole.
* Questo post e' dedicato a tutte coloro che si sentono grasse e invidiano le donne ossute: l'erba del vicino sembra sempre piu' verde, ma non lo e' :-)