Anche noi, caro Ferrara, siamo in mutande, ma cerchiamo chi ci ha fregato i pantaloni

Creato il 12 febbraio 2011 da Risibilmostra

Autore Gregorovius

È vero, caro ex-compagno Ferrara, siamo ridotti in mutande come persone e come nazione ma non certo per quel moralismo di cui lei ci taccia – il vero moralismo è quello dell’ipocrita che ritiene che gli sia tutto concesso in quanto padrone del paese e, al contempo, predica la morale al paese, partecipa ai family day, si mette in coda per la comunione, chiede la benedizione di santa madre chiesa –, ci siamo rimasti perché in questi tre lustri abbiamo assistito ad una gestione imbarazzante del paese, ad un potere classista, demagogico e populista che ha finito per scardinare i principi fondamentali della Costituzione, per distruggere i diritti di chi lavora onestamente spaccandosi schiena, muscoli e testa per mantenere in una maniera dignitosa la propria famiglia (ora poter parlare di “maniera dignitosa” è diventato un lusso che chi lavora non si può nemmeno più permettere). Certo questo Lei non può capirlo, il lavoro per Lei è solo un costo di produzione e quei lavoratori che avrà conosciuto un tempo nelle sezioni torinesi del Pci appartengono alla preistoria, all’epoca antecedente alla sua conversione. Le sue posizioni da “ateo devoto”, la sua proverbiale intelligenza (diventata ormai un luogo comune), la sua difesa ad oltranza di un capo spesso indifendibile, la sua sparata sul moralismo, il suo anticomunismo da prete spretato, il suo infervorarsi per difendere il libertinismo di un leader che non sarà Breznev o Mao ma che ha disseminato il suo cammino di affermazioni e ritrattazioni che hanno finito per fornire all’opinione pubblica l’idea che tutto sia vero anche quanto si palesa come negazione della verità. Vede io leggo nelle sue posizioni incoerenze spaventose, ma, obietterà Lei, chi sono io per chiedere coerenza? Oppure potrebbe avanzare l’ipotesi che la coerenza è un rimasuglio di quelle dottrine mefitiche che affondano le radici nel socialismo reale staliniano, ecc. Vede Ferrara, Lei avrà sicuramente, tra detti e non detti, mille motivi per ergersi a difensore del Cavaliere e del suo operato. Non mi interessa indagare sulle sue senz’altro nobili motivazioni – ognuno risponde alla sua coscienza – quello che mi interessa precisare è che se noi siamo ridotti in mutande cerchiamo chi ce le ha prese, non per pudore o per mascherare le nostre flaccidezze o per moralismo ma perché è inverno e sentiamo freddo e, soprattutto, perché non ne abbiamo molti paia di ricambio.



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