Dopo le nuove riforme di austerità e rigore passate sia in Grecia che in Spagna anche in Francia è stato varato un ampio piano di riforme per ridurre il deficit pubblico: sono 37 miliardi tra tasse e tagli e anche per la Francia è iniziata “l’era dell’austerità e del rigore”. Va comunque detto che si è cercato di colpire i più ricchi e la classe medio-alta cercando di risparmiare i più poveri: per esempio c’è una tassazione al 45% per i redditi sopra i 150 mila euri e al 75% per quelli sopra il milione di euri.
Quindi anche in Francia arriva il “rigore” europeo che ha già ampiamente “colpito” Grecia e Spagna e non ha risparmiato di certo l’Italia e il Portogallo.
Il Sud dell’Europa è “in penitenza” a quanto pare in nome della salvezza dell’euro: certamente eccezione fatta per la Francia per gli altri paesi suddetti c’era uno spreco allarmante nella spesa pubblica riguardante la politica e le amministrazioni di intere regioni.
Però allo stesso tempo va ricordato che le misure di austerità e rigore stanno “uccidendo” le economie come sostengono anche famosi economisti e premi nobel dell’economia.
Le misure di austerità aggravano ancora di più il clima di recessione economica e fanno si che si crei un vortice depressivo, un “avvitamento”, come è stato più volte definito, da cui sarà molto difficile uscire.
Per esempio per quanto riguarda la Francia la disoccupazione è in crescita e la produzione industriale in ribasso.
Perciò a parte il Nord Europa “virtuoso” molti cittadini europei soffrono le “risoluzioni” prese per la crisi dell’euro. L’ipotesi dell’Europa a due velocità sembra già realizzarsi con un Nord che va “a vele spiegate” e un Sud che arranca e soffre per tenere il passo dei paesi più forti economicamente.