Anche Shakespeare was two…

Da Parolesemplici

Leggendo il Sonetto 144 di William Shakespeare…

Two loves I have of comfort and despair,
Which like two spirits do suggest me still:
The better angel is a man right fair,
The worser spirit a woman coloured ill.
To win me soon to hell, my female evil,
Tempteth my better angel from my side,
And would corrupt my saint to be a devil,
Wooing his purity with her foul pride.
And whether that my angel be turned fiend,
Suspect I may, yet not directly tell;
But being both from me, both to each friend,
I guess one angel in another’s hell:
Yet this shall I ne’er know, but live in doubt,
Till my bad angel fire my good one out.

Traduzione:

Due amori io posseggo, conforto e perdizione,
che simili a due spiriti sempre mi perseguono:
l’angelo migliore è uomo superbamente bello,
lo spirito malvagio è donna di colore oscuro.
Per portarmi a dannazione, la mia funesta femmina,
tenta l’angelo migliore a staccarsi dal mio fianco
e pervertir vorrebbe quel santo mio in demonio,
insidiando la sua purezza col suo vizioso fascino.
E che l’angel mio si sia in demonio convertito
Posso solo sospettarlo senza esserne sicuro;
ma entrambi da me lontani, e l’un l’altro amici,
nell’inferno dell’altra l’angelo mio suppongo.
Io non potrò mai saperlo, ma vivrò nel dubbio,
finché l’angelo cattivo non avrà scacciato il buono.

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Viviamo in un mondo che separa, classifica, giudica.

Viviamo la vita nel dubbio, e con la certezza di dover scegliere o questo o quello. Bello o brutto, buono o cattivo, bianco o nero, sopra o sotto, giusto o sbagliato, prima o dopo, caldo o freddo, ruvido o liscio…

Perfino Amleto si ripeteva “ Essere o non essere… “

Viviamo in un continuo dialogo interno: una parte di noi vorrebbe scegliere il bianco, l’altra il nero, ed è un conflitto permanente.  Ci arrovelliamo tendendo ora da una parte ora dall’altra.   Quando siamo da una parte quella si impone con mille scelte attraenti, ci attira con immagini luminose di noi nel futuro, ci sbandiera che tutto è possibile…

Quando siamo dall’altra quella si impone con altrettante scelte scoraggianti, ci convince con immagini grigie del futuro, ci sbandiera tutte le nostre incertezze, le nostre incapacità, “ ma chi? Io? No! No! Non sarà mai possibile!”

E quando cominciamo a dirci: Sì! Questo è giusto! …No! No! Questo è sbagliatissimo!

Giusto..sbagliato per chi? chi lo dice? la mamma, il nonno, la maestra, la società..E io? c’entrerò qualcosa ..posso dire la mia…o no? Ho o non ho una coscienza, una percezione di me come essere umano che sta vivendo una esperienza che si chiama Vita.   E se provassi a considerare gli opposti come parti di un tutto che funziona solo quando sono in armonia?

Se provassi a dirmi e…e invece di o…o ?

Ed a considerare ogni esperienza una risorsa per il futuro?

Nel  simbolo del Tao, La Via, la forza yin si oppone alla forza yang: a volte prevale la prima, a volte prevale la seconda.   La Via è attiva quando le due forze sono perfettamente bilanciate e l’una si fonde nell’altra e viceversa secondo la necessità.   Ma non ci sarebbe evoluzione sulla Via se non ci fosse una ricerca di equilibrio attraverso la tensione di entrambe.

A volte basta leggere un sonetto di un notissimo autore per riflettere…
A volte apri un vecchio testo proprio ad una certa pagina…
A volte alcune parole sembrano scritte per te…

Sarà per caso?

Laurin42


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