Da uno studio della Purdue University, mirato a verificare l’incidenza della pubblicità sui consumi delle batterie di diversi smartphone Android, è emerso un risultato inquietante.
La pubblicità “succhierebbe” il 75% di autonomia della batteria e solo il restante 25% sarebbe invece consumato dalle app e dal sistema operativo.
Ovviamente finiscono sotto accusa le applicazioni gratuite che fanno un uno massiccio della pubblicità e del GPS, utilizzato per poter localizzare l’utente. L’invio di dati, la geolocalizzazione e la connessione continua sono funzioni che anche le grandi applicazioni presenti nel Google Play Store utilizzano, quindi finiscono nel mirino il famoso Angry Birds, Facebook e l’app del New York Times.
Va anche sottolineato che un’applicazione scritta utilizzando una programmazione accorta evita, anche se l’app risulta gratuita e con un forte utilizzo della pubblicità, il consumo estremo della batteria.
Non ci resta che sperare quindi in una buona ottimizzazione del codice al fine di poter utilizzare app che siano gratuite e non app..vampiro!