Egitto, 6 Novembre 2014 : Dopo le esplosioni che tra ieri e questa notte hanno causato il decesso di cinque poliziotti, oggi un’altra bomba artigianale ferisce a morte una donna che si trovava nei pressi del Palazzo Presidenziale al Cairo. Questi attentati sono un attacco armato da attribuire probabilmente ai Fratelli musulmani o ai militanti jihadisti. L’ordigno esploso ieri a Menufeya – città a nord del Cairo – era stato piazzato su un treno all’interno della stazione della città stessa, causando la morte di due poliziotti e decine di feriti, tra i quali altri tre uomini della polizia che hanno perso la vita durante la notte. Il treno era entrato da pochi minuti in stazione e un poliziotto stava portando un sacco sospetto, contenente la bomba, dagli artificieri quando lo stesso è esploso, questo è quanto riferisce il Governatore della città Ahmed Sherin.
L’ordigno esploso nella notte, anche esso posizionato e fatto saltare in aria dentro una stazione della metro del Cairo, ha provocato il ferimento di tre persone.
Le bombe, affermano le fonti della sicurezza egiziana, sono ordigni artigianali. Gli uomini della polizia hanno anche aggiunto che nella notte hanno fatto brillare un altro di questi ordigni, disposto all’interno dello stesso treno, a Menufeya. Altre bombe sono state sentite dalla cittadinanza di diverse città. Alcune esplosioni sono state riportate nei pressi del Cairo, a Ramadan City, ma non vi sono stati feriti o decessi e decine di attentati sono stati invece sventati dalle forze dell’ordine, che disinnescano ordigni piazzati in varie postazioni in tutto il territorio.
Le fonti sostengono che gli attacchi armati sono una costante in Egitto e che nell’ultimo mese hanno perso la vita decine di civili e soldati. L’organizzazione dei Fratelli Musulmani, sostenitori di Mohamed Morsi, Presidente deposto dal Luglio 2013, è attiva in modo particolare a nord del Sinai, ed è considerata di stampo terroristico e fuorilegge dalla Russia, l’Arabia Saudita, gli Emirati Arabi, la Siria e dall’Egitto stesso. Non è però con certezza che le esplosioni, non rivendicate, sono da attribuire a loro.
Gli ultimi attentati, confermati dal Ministro dell’interno egiziano Mohamed Ibrahim, risalgono al 24 Ottobre (attentato nel quale hanno perso la vita 30 militari) e al 15 Ottobre, data in cui sono rimaste uccise 12 persone tra cui anche un bambino, l’autobomba era stata piazzata in pieno centro città, al Cairo, nei pressi della stazione di Ramses e a trenta metri di distanza dalla sede della Corte Suprema.
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