Ancora cinque minuti…

Da Danielevecchiotti @danivecchiotti

La settimana successiva a quella del Festival di Sanremo ho sempre bisogno di tirare il fiato.
Le troppe ore di sonno perse per guardare l’interminabile diretta fino allo scorrere dell’ultimo titolo di coda, il fiume di parole scritte e dette per commentare le serate, le ore di attività fisica saltata per organizzare tutte le attività sociali legate alla kermesse. In poche parole, durante Sanremo mi faccio più il mazzo io di Mazzi (con una retribuzione assai differente, per altro).

E’ quindi necessario che io mi prenda un fugace attimo di respiro dalle parole.
Ma già ci sono mille progetti avviati che, presto, mi riporteranno a strettissimo contatto con la tastiera del pc.

Stiamo, per esempio, per ripartire per un viaggio “Tutto Matto” nel bel mezzo degli anni ’80 che avrà come destinazioni finali le due repliche dello spettacolo di Marzo.
Ci sono i personaggi di un romanzo che, da dentro il cassetto in cui li ho temporaneamente chiusi, battono sul legno perché cominciano a non avere più ossigeno, e reclamano aria fresca.
C’è un progettino per un saggio assai curioso, atipico e pruriginoso che mi frulla in testa da un po’, e che non mi lascia in pace.
C’è un microfono collegato in soffitta in attesa solo di un ditino che prema sul tasto della messa in onda.

Insomma… ci sono, come al solito valanghe di cose inutili e meravigliose su cui concentrarsi.
Adesso, però, concedetemi il piacere di spegnere la sveglia, di rigirarmi sul fianco, e di restare a dormire ancora cinque minuti.