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Ancora lavori pubblici beffa. Ancora fondi europei dilapidati. Anche su Via Portuense schifezze da Corte dei Conti

Creato il 12 febbraio 2015 da Romafaschifo

Ancora lavori pubblici beffa. Ancora fondi europei dilapidati. Anche su Via Portuense schifezze da Corte dei Conti
Ancora lavori pubblici beffa. Ancora fondi europei dilapidati. Anche su Via Portuense schifezze da Corte dei Conti
Ancora lavori pubblici beffa. Ancora fondi europei dilapidati. Anche su Via Portuense schifezze da Corte dei Conti
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Ancora lavori pubblici beffa. Ancora fondi europei dilapidati. Anche su Via Portuense schifezze da Corte dei Conti
Ancora lavori pubblici beffa. Ancora fondi europei dilapidati. Anche su Via Portuense schifezze da Corte dei ContiVi verrà da ridere ma questi sono nuovi marciapiedi. Nuovi marciapiedi di una città europea. Lo sappiamo bene che nulla del genere sarebbe neppure lontanamente concepibile neppure in Nordafrica, eppure a Roma si progetta così, si realizza così, si impiegano questi materiali. E lo si fa impiegando fondi europei. Non è la prima volta che approfondiamo lo scempio dei lavori del Plus (Piano Locale Urbano di Sviluppo) di Porta Portese. Già  a Piazza Ippolito Nievo, potete leggerlo qui o potete andare a vedere se avete stomaco forte, i soldi stanziati dall'Unione Europea (magari tolti a progetti seri e davvero qualificanti da altre parti del continente) sono stati utilizzati per fare qualcosa di vergognoso, ma poi si è continuato con Via Portuense. Nel tratto da Ettore Rolli a Porta Portese, un tratto davvero suggestivo ma contornato di una favela lineare spaventosa fatta di atroci venditori di ricambi, biciclette, motorini, caschi ammassati in uno slum indiano che abbiamo anche evitato di fotografare per rispetto ai lettori. Ebbene non solo i format commerciali da quarto mondo sono stati lasciati al loro posto, ma i marciapiedi sono stati rifatti come vedete: catrame, cigli raffazzonati, scivoli per disabili fake (gusto per dire che li fai, ma poi inutilizzabili), larghi larghi da una parte e stretti stretti dall'altra semplicemente ricalcando il progetto precedente, risalente a chissà quanti anni fa, e non modificando gli assetti della strada adeguandola alla contemporaneità. E soprattutto nessunissima barriera contro la sosta selvaggia, nessuna corsia preferenziale, nessuna pista ciclabilie. E così i marciapiedi, tutti, peraltro rifatti solo in parte e non - guardacaso - nella parte davanti agli esercizi commerciali-baracca, si sono subito trasformati in grandi parcheggi abusivi, infrequentabili per i pedoni, pieni di autovetture tutti i giorni e tutte le sere. Questa è la riqualificazione come la intendiamo a Roma. Questo è il nostro modo di impiegare i fondi europei. Non succede da nessuna altra parte d'Europa per un semplice motivo: se succedesse ci sarebbe la rivolta in primis della stampa cittadina, poi dei cittadini e per finire ci sarebbe qualche ben impostata denuncia agli organi competenti. Qui a Roma, al massimo, se ne occupa Roma fa Schifo e tutti coloro che sono stati corresponsabili di una schifezza simile possono dormire sogni tranquillissimi: chi ha progettato, chi non ha controllato, perfino i responsabili del cantiere che, come vedete, dopo mesi dalla consegna, neppure si sono preoccupati di togliere l'allucinante recinzione arancione che ancora sta lì, abbandonata, buttata da una parte nella tristezza e nell'abbandono più sciatto e totale.

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