Resterà molto delusa Estella Marino che, riferendosi al nostro scoop di un anno fa sui maiali a Boccea, parlò in un recente cervellotico articolo sul Corriere della Sera di esperienza pilotata.
Come se quelle foto, che noi pubblicammo e che fecero il giro del mondo contribuendo al cambiamento di dirigenza in Ama, vennero in qualche maniera passate a noi da qualche manina interessata. Niente di più folle di questo complottismo all'amatriciana.
La verità è che i suini stanno sempre lì. Escono quando gli pare. Stanno in mezzo alla strada mettendo a repentaglio il traffico, si appostano di fronte alle scuole della zona, mangiano monnezza e magari poi producono delle belle braciole a km 0 che vanno nei nostri preziosi farmer's market. Insomma i fatti sono molto più semplici di qualsivoglia complottismo: la città (ci si era messo un locale consigliere municipale, della serie "ora ci penso io"), anzi, di più, la capitale del paese, non riesce neppure a convincere uno straccione di allevatore a tener debitamente chiusi i cancelli di una porcilaia. Questo è e null'altro. Banalmente l'ennesimo capitolo della saga di Sciattown, ormai il nuovo nome di Roma, la città più sciatta, trasandata e pressappochista d'occidente.