Il Metodo è lungo e farne un articolo solo è veramente troppo, questa è la seconda parte dell’ambiente educativo. Buona lettura!
Bene allora cos’è l’ambiente educativo?
Entriamo nella scuola allora e vediamo.
L’educatrice mostra o presenta il materiale ai bambini a seconda dell’età e della conoscienza dei bambini.
Questo è il primo passo, il successivo lo farà il bambino andando a scegliere un oggetto tra quelli presentati dall’educatrice. Il materiale o gli oggetti presentati saranno sempre a disposizione dei bambini (come già sappiamo), essi possono sppostare gli oggetti dove vogliono, portarli in altri posti e usarli come meglio credono, perché imparano a conoscere un oggetto presentato utilizzandolo e non per imitzione.
Gli oggetti devono essere in un solo esemplare ognuno perché se un bambino ne sceglie uno, è lui e solo lui ad utilizzarlo.
Il bambino si concentra talmente tanto con l’oggetto scelto che non si accorgerà di cosa succede intorno a lui e il voler “imparare” ad utilizzare l’oggetto scelto lo porterà a ripetere più volte l’esercizio intrapreso, questa concentrazione è massima perché il bambino non ha appreso per imitazione, ma operando lui stesso, sbagliando e correggendosi da solo.
Il bambino diventa un piccolo esploratore e non si lascia distrarre dagli altri mentre conosce un oggetto o studia un materiale.
Allora l’ambiente è solo mettere in mostra gli oggetti?
No, oltre agli oggetti l’ambiente deve estendersi a tutto ciò che circonda il bambino e sono:
- Il controllo dell’errore, cioè i materiali offerti devono essere fatti in modo che se smontati e rimontati in maniera scorretta l’errore sia evidente, ad esmpio nel gioco degli incastri, i cerchi sono di diverse misure dal più grande al più piccolo e se il bambino sbaglia ne avanza uno. Perciò è il bambino che si rende conto di aver sbagliato e questo lo aiuterà a rifare l’esercizio con il ragionamento e con attenzione.
Questo ovviamente non riguarda solo gli oggetti sensoriali, tutto l’ambiente deve essere reso facile al controllo degli errori. - L’estetica, gli oggetti devono esssere attraenti, il colore, le forme armoniche e curate portano il bambino a scegliere l’oggetto che in quel momento suscita il suo interesse.
- L’attività
Il materiale deve prestarsi all’attività del bambino cioè l’attenzione del bambino non dipende dalla qualità degli oggetti ma dalla possibilità che un determinato oggetto offre di agire.
E’ necessario che ci siano oggetti da spostare in modo che l’attenzione del bambino cada sul movimento della mano che sposta l’oggetto più che sull’oggetto stesso e così via.
Una volta si pensava che i giocattoli più belli aiutassero meglio lo sviluppo del bambino, invece “la moltitudine disordinata di oggetti appesantisce l’animo di un nuovo caos e lo opprime nello scoraggiamento”.
“I “limiti” negli aiuti che conducono il bambino a dare ordine alla sua mente e a facilitargli la comprensione delle cose infinite che circondano sono ciò che è massimamente necessario per risparmiare le sue forze e per farlo avanzare con sicurezza sulle vie difficili dello sviluppo“.
Le citazioni sono prese da “Montessori – Educare alla Libertà”.