Qui di seguito un testo che mi è stato inviato dall’amica Liliana Zinetti. Buona lettura e un caro saluto ai “dedalonauti”. I.M.
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Le sei di mattina. Un gallo lontano.
Il canto degli uccelli. I bambini dormono
un sonno lieve, si girano sul fianco,
le ali accanto.
Ancora non si muove il disordine
del mondo.
Sta acquattato oltre la siepe,
tigre pronta al balzo.
Hanno acceso i falò nella notte,
nudi danzato tra le fiamme.
Cave canem
che bruciano angeli in volo
arrossano il cielo
e tra case uccelli alberi sconvolti
è caduta la concupiscenza dell’uomo.
Se lo sparviero volge su di te lo sguardo
tu scaglia la pietra che rovescerà il mondo,
accendi la parola.