Ancora orfani?

Creato il 13 maggio 2011 da Patuasia


A parte le battute ciniche di Moussechocolat (vedi il post: Auguri a Chantal!), io credo che Alpe, non solo giochi male in comunicazione, ma anche in analisi e buona fede. La politica necessita di chiarezza e, se questa non sempre è possibile verso l’esterno, all’interno è obbligatoria. Cosa non è stato chiaro? Che l’amalgama fra i tre gruppi politici di estrazione culturale diversa non era e non è possibile, perlomeno non a breve. (Vdavive e Renouveau sono formati da ex unionisti con esperienza di governo, mentre i verdi contano una forte esperienza di opposizione). Sostenere il contrario è stato un errore macroscopico che ha creato lo squilibrio di oggi con i relativi malcontenti anche e soprattutto nell’elettorato più a sinistra. Il passo più lungo della gamba fa perdere l’equilibrio e inciampa. Non bisogna mai confondere l’obiettivo con la realtà e, se l’obiettivo era e resta la coesione di un gruppo, la realtà ci ha mostrato tre gruppi, meglio dire due, in sostanza contrapposti e in gara fra loro per la leadership. Tutto il resto è demagogia, aria fritta. Essere realisti e cioè consapevoli dei limiti oltre che delle potenzialità del nuovo partito (nuovo in senso cronologico) avrebbe suggerito indicazioni più prudenti e sagge. Proporre le primarie senza avere i nomi dei candidati, è stato rischioso. Proporre le primarie, sapendo che il programma era uno e insindacabile è stato stupido (si è votato infatti sulla simpatia, la telegenia, il numero di amici e parenti… ha un senso politico tutto ciò?). Il senso delle primarie era quello di proporre diversi candidati ognuno dei quali appartenenti a un’area di provenienza specifica, con idee altrettanto specifiche e su principi comuni. Allora sì che la gara avrebbe preso una robusta consistenza politica e probabilmente una partecipazione maggiore. Gli elettori, avrebbero fornito la materia sulla quale i politici avrebbero dovuto modellare il loro programma e non stilarlo prima come è stato invece fatto (se un segretario vale l’altro perché perdere tempo?). Questo, a casa mia, è il senso della partecipazione! Invece si è preferita la recita parrocchiale buonista del-siamo-una-cosa-sola che ha avuto come “merito” lo svilimento dei contenuti (uno solo e già prescritto) a vantaggio dell’immagine e della suggestione di primo pelo, per non entrare nel merito di altre tipologie di scelta. I verdi si sono defilati subito non presentando nessuna candidatura (alla faccia della tanta auspicata partecipazione!); a loro va il primo premio in fatto di bontà e miopia politica. Si sono scavati la fossa da soli! Un premio anche a Carlo Curtaz, ex candidato sindaco, che ha avuto l’ardire di presentarsi in corsa per una manciata di secondi e solo per il gusto goliardico di svelare lo scherzetto del primo aprile! Che tipo di premio meriterebbe ve lo lascio immaginare. Oggi abbiamo un partito nuovo che vede tra i suoi vertici: presidente e segretario, due ex unionisti. Un partito quindi fortemente sbilanciato nelle sue componenti, checché ne dicano e una parte dell’elettorato  è rimasto nuovamente orfano. Un partito che si vuole di governo e non ne dubitiamo. Il sapore della tradizione da queste parti è irresistibile!