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Ancora sui cantieri del Giubileo (noi non ci rassegniamo). Riflessione sui "riqualificati" Lungoteveri

Creato il 12 febbraio 2016 da Romafaschifo
Benché non fotta un fico secco a nessuno in questa città, noi insistiamo a parlare di cantieri per il Giubileo. Per due motivi: il primo è che ci secca enormemente vedere i nostri soldi, che con immenso sacrificio versiamo fino all'ultimo centesimo sotto forma di tasse e imposte, vengano dilapidati in questo modo; il secondo è che sappiamo perfettamente che a Roma si mette mano alle strade in media una volta ogni trent'anni e dunque la generazione che scrive e quella che legge si può dimenticare, passata questa ondata di lavori, di vedere nell'arco della propria vita attiva delle strade decenti.

Accade dovunque: fanno lavori che non toccano minimamente il cuore del problema. Al massimo tolgono i sanpietrini e li rimettono, giusto per legittimare il cantiere e l'esborso. E' successo dovunque, da Piramide a Piazza Esedra dove l'area "riqualificata" ospita oggi le auto in sosta selvaggia di un noto parcheggio abusivo che non è stato affatto scalfito a causa dei lavori. 

Sui Lungoteveri poi la colpa è ancora più grave. Sia perché i cantieri erano tantissimi, lungo tutto l'asse, sia perché i soldi erano in grande quantità. Eppure non si è fatto niente di quel che si doveva fare. Non stiamo parlando di fare una preferenziale, di liberare lo stradone dal suo ruolo di parcheggio a cielo aperto, di progettare una sacrosanta tranvia. No, non chiediamo tanto. Chiediamo il minimo indispensabile:

- ripensare i marciapiedi invece di ricoprirli di catrame affogando gli alberi come è stato fatto

- utilizzare segnaletica indelebile e non le solite strisce spray
- utilizzare asfalto di qualità
- riqualificare l'illuminazione, terribilmente scadente e pericolosa
- inserire degli elementi per calmierare la velocità e degli autovelox
- pensare a soluzioni per la mobilità ciclabile (la ciclabile in basso, lungo le banchine, è di fatto inutilizzabile e non va bene per gli spostamenti normali, semmai va bene per la domenica, quando il fiume non è alto) magari in una ciclabile leggera
Nulla di tutto questo è stato fatto. Ci si è limitati a grattare via un po' di asfalto e a riposizionarlo nuovo. Così non ce stanno più - per qualche settimana - le tanto temute "bbbughe" che i romani odiano così tanto. Poi gli incidenti mortali arrivano perché non c'è modo di far rispettare i limiti di velocità, perché una strada di grande scorrimento è utilizzata, ai lati, come garage, perché non c'è illuminazione. Ma che ce ne frega!? Basta togliere le bbbughe, no!?

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