Dalle stime raccolte da Tgcom, ci sarà, inoltre, il versamento da parte dei datori di lavoro delle ritenute Irpef dei dipendenti e dei collaboratori, circa 7,6 miliardi di euro e il pagamento del saldo e dell’acconto Irpef che dovrebbe garantire un gettito di 2,45 miliardi. 1,7 miliardi giungeranno nelle casse dello Stato dal pagamento dell’addizionale Irpef, mentre dall’Irap e dall’Ires sono previsti altri 3 miliardi di euro. I lavoratori autonomi dovranno versare le proprie ritenute Irpef per un totale di 1,3 miliardi di euro.
Dalla Cgia scatta l’allarme, che arriva come un possibile aumento delle tasse: nel 2015 il governo si è posto l’obiettivo di tagliare la spesa pubblica di 17 miliardi di euro, con un impegno minimo da raggiungere che non potrà essere inferiore ai 4,4 miliardi di euro.
Tutto regolare, più o meno. Ma se l’obiettivo non viene raggiunto? A quel punto scatterà la “clausola di salvaguardia”, l’ancora da salvataggio in extremis. In cosa consiste: i contribuenti, come confermato dal ministro Padoan, nel caso in cui non si riuscisse a raggiungere il tanto agognato taglio della spesa, dovranno sopportare un ulteriore batosta fiscale di 3 miliardi di euro, mentre i ministeri dovranno tagliare la spesa per un importo di almeno 1,44 miliardi di euro.
di Mario Marrandino - 16 agosto 2014