Andamento prezzo oro in calo sul rafforzamento del dollaro

Da Mrinvest

Andamento prezzo oro in calo sul rafforzamento del dollaro
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Il barometro settimanale segna un andamento prezzo oro in ribasso. Le quotazioni sono scese dai 1.304,81 dollari dell’apertura di lunedì ai 1.281,15 dollari l’oncia di venerdi scorso, registrando un calo dell’1,81%. Parimenti, anche i prezzi espressi nella divisa europea si sono abbassati, passando da 974,28 a 967,52 euro l’oncia, mostrando una contrazione dello 0,69%, molto più contenuta di quella in dollari, riflettendo una variazione del tasso di cambio settimanale tra le due valute da 1,3404 a 1,3246. In sostanza, il dollaro si è rafforzato sull’euro e le quotazioni dell’oro sono scese un pò, adeguandosi.
Il 2014 vede un andamento prezzo oro positivo, con una rivalutazione del 6,06% in dollari (da 1.208 a 1.281,15) e del 9,95% in euro (da 880 a 967,52).

Le ragioni del rafforzamento del biglietto verde.

> Le tensioni nel Medio Oriente. Le attese per un possibile intervento militare americano in Iraq e l’esplosione di un conflitto piuttosto temuto nell’area, che avrebbero delle conseguenze politiche ed economiche potenzialmente molto allarmanti, stanno spingendo gli investitori a rifugiarsi nel dollaro.
Senza dimenticare le zone calde dell’Ucraina e della Palestina.

> Inoltre, nella settimana appena trascorsa, sono stati pubblicati i verbali dell’ultimo vertice del FOMC (Federal Open Market Committee – Comitato federale del mercato aperto), il braccio operativo della Federal Reserve, dal quale emergono che i banchieri centrali USA sono ottimisti sulla crescita americana nella seconda metà dell’anno e che non temono affatto il pericolo di deflazione, ma al contrario ritengono che l’inflazione in America dovrebbe tendere al 2% annuo. Proprio l’ottimismo sfoggiato dalla Fed farebbe intravedere l’ipotesi di un rialzo dei tassi USA prima delle attese, nonostante sia previsto per la seconda metà del 2015. Lo ha confermato la banchiera Esther George, Presidente della Fed di Kansas City, affermando che “i tassi dovrebbero essere sopra lo zero”.

In sostanza, proprio la previsione di una ripresa robusta dell’economia americana e la prospettiva in positivo della svolta monetaria restrittiva in anticipo sul programma, hanno portato all’acquisto di dollari, incidendo negativamente sull’andamento prezzo oro.


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