Andate, ritorni e malattie esantematiche

Creato il 14 aprile 2014 da Larablogger @laratorres83

Un viaggio è fatto di tre tratte. Andare, tornare, ritornare.

Perché i ritorni vanno sempre ribaditi. L’andare non ha mai richiesto un ri-andare. Tornare pretende quasi sempre un ritornare. Tornare è come una malattia recidiva, sai che devi sempre farci i conti.

L’andata è la malattia esantematica. Te la ritrovi sulla pelle senza neanche sapere il perché e a 40 anni ti ritrovi a raccontare a tuo figlio che anche tu hai addosso ancora i segni del morbillo. Ne sei uscito indenne, ora lo racconti sorridendo, ma te lo ricordi anche tu che quelle pustole purulente le hai trovate inaccettabili, quel prurito insopportabile, e quel divieto di non grattarti così ingiusto. Eppure tutto è stato necessario. Inspiegabilmente, forse, ma necessario.

E a tuo figlio racconterai anche che andata via la malattia non ritornerà più. Proprio come certe partenze che hanno un solo senso. Sai che sono necessarie, rinforzano le difese immunitarie delle emozioni, sono confini doganali da cui non tornerai più quello di prima.

Allora forse è per questo che i ritorni vanno ribaditi. Per non dare per scontato che stai intraprendendo un viaggio di sola andata, perché ci sono luoghi da cui alla fine non vai mai via, quelli in cui fai fatica a richiudere la valigia, quelli in cui piazzi la tua àncora anche se galleggi a chilometri di distanza dal fondale. Tornare ancóra dove il ritorno àncora.

Dalle malattie recidive non si guarisce mai e, personalmente, non richiederei neanche un vaccino.

 larablogger