'Blackhat', di Michael Mann
Quando niente, quando troppo: la distribuzione italiana è notoriamente schizofrenica, e così è normale che dopo un weekend abbastanza soporifero in fatto di uscite come quello appena trascorso, quello successivo sia addirittura 'pirotecnico'...Da stasera infatti escono al cinema tre titoli attesissimi dagli appassionati, a cominciare da quel Blackhat che segna il ritorno alla regia, dopo sei anni, di un autentico maestro dell'action come Michael Mann: il film non ha avuto critiche brillanti oltreoceano, ma una pellicola di Mann va comunque vista 'a prescindere', indiscutibilmente.
Da non perdere nemmeno Foxcatcher, film disturbante e granitico di un Autore con la A maiuscola come Bennett Miller: non scambiatelo per un 'semplice' film sportivo, vi assicuro che è molto, molto di più! Per i palati più fini (e soprattutto per il pubblico femminile) esce invece Suite Francese, tratto dal romanzo omonimo della grandissima Irene Nemirovski: se non avete letto nulla di lei... questo è il momento di farlo. Ma intanto godetevi il film!
(di Kenneth Branagh, Usa 2015)
La favola più famosa del mondo riletta in chiave moderna da Kenneth Branagh, assistito da un cast sontuoso (Lily James, Richard Madden, Cate Blanchett, Helena Bonham-Carter) e un budget importante. Confezione di gran lusso (scenografie di Dante Ferretti, costumi di Sandy Powell, tutti plurivincitori di oscar) per un film che ha l'ambizione di piacere anche e soprattutto agli adulti. Produce, ovviamente, la Disney.
livello di aspettativa: ★★☆☆☆
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(di Michael Mann, Usa 2015)
Un film di Michael Mann è sempre un evento, malgrado il flop ai botteghini americani e le critiche molto tiepide d'oltreoceano. A sei anni di distanza da Nemico Pubblico il regista più 'metropolitano' d'America torna in sala con un cyber-thriller tecnologico solo in apparenza convenzionale: in realtà sappiamo bene che Mann sfrutta le trame 'esili' per riempire di contenuti le atmosfere decadenti e malinconiche di un futuro non troppo lontano. Malgrado tutto, noi lo attendiamo con interesse e curiosità.
livello di aspettativa: ★★★★★
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(di Bennett Miller, Usa 2014)
Bennett Miller è uno dei registi americani contemporanei più talentuosi e sottovalutati. Il suo film precedente, Moneyball-L'arte di vincere, era un piccolo gioiello per tematiche e stile, purtroppo liquidato frettolosamente da una critica disattenta come un banale film sportivo. Speriamo che Foxcatcher, che ne è una specie di sequel 'ideale', non faccia la stessa fine. Una storia torbida e tipicamente yankee sulla deriva morale della società moderna. Grande cast (Steve Carell, Channing Tatum, Mark Ruffalo, Sienna Miller) per una pellicola solida e morbosamente attuale. Per il sottoscritto, da vedere senza riserve.
livello di aspettativa: ★★★★★
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(di Saul Dibb, Gb 2015)
Altro film molto atteso, tratto da uno dei romanzi più belli di Irene Nemirovsky: la storia è quella di Lucille, giovane moglie che nell'attesa (snervante) del ritorno dal fronte del marito, prigioniero di guerra, è costretta a subire la pesante presenza della suocera che la costringe a un'esistenza soffocante e sottomessa. Il rischio è quello di un film patinato e didascalico, ma visto anche il cast di assoluta qualità (Michelle Williams, Kristin Scott-Thomas, Sam Riley) la visione è caldamente consigliata.
livello di aspettativa: ★★★★☆
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(di Lamberto Sanfelice, Italia 2015)
Opera prima di Lamberto Sanfelice, a metà tra il documentario e la fiction: la cinepresa segue le vicissitudini di una ragazza diciassettenne, nuotatrice provetta, che rischia di vedere compromesso il suo sogno (diventare campionessa di sincro) a causa di un brutto episodio che la costringe a trasferirsi in montagna col padre malato e il fratello piccolo. Cinema adolescenziale e neo-realista, difficile e ambizioso. Merita una chance.
livello di aspettativa: ★★☆☆☆
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(di Maciej Pieprzyca, Polonia 2015)
Dopo il trionfo di Ida agli Oscar, un altro film polacco tenta di sfondare in campo internazionale: una pellicola a bassissimo su un dramma infantile (a un bambino piccolo viene diagnosticata una paralisi al cervello e i genitori non hanno intenzione di piegarsi di fronte alla malattia, malgrado i pareri negativi dei medici che lo danno per spacciato) che punta a commuovere gli spettatori senza cadere nella speculazione del dolore. Vedremo.
livello di aspettativa: ★★★☆☆
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(di Alessandro Genovesi, Italia 2015)
Al sottoscritto Claudio Bisio piace da morire, anche solo dalla faccia, ma va detto che il popolare comico milanese, bravissimo in tv, al cinema non ha praticamente mai convinto del tutto... e anche questa ennesima, solita, stantìa commedia italiana sui rapporti di coppia, piena di luoghi comuni e clichè del genere (vedi le due statuarie bellone Valentina Lodovini e Chiara Baschetti), non sembra promettere niente di buono. Ci si affida alla verve del regista, ma onestamente credo che ci sia poco da aspettare.
livello di aspettativa: ★★☆☆☆
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