8 MARZO, PER ANDARE OLTRE
di Roberto Rossi
Roberto Rossi, Il silenzio e le parole, olio su tavola di betulla 60 x 76
La cronaca nazionale e internazionale ci aggiorna purtroppo ogni giorno sul massacro di donne per mano dell' uomo. Un' uomo che brancola in un buio mentale infestato da mostri ancestrali. Molte sono le iniziative a favore o alla ricerca di un cambiamento culturale. Iniziative gestite sopratutto da donne attraverso le loro associazioni dove tra loro cercano la forza che altrove non riescono trovare. Un cambiamento culturale necessario nell'ambito della società umana e nella sua stessa struttura gestionale, affinché si arrivi al riconoscimento, nei fatti, contenuto e sancito dalla Carta dei Diritti Umani.Fra poco sarà l'8 marzo, dichiarato da tempo "Festa della donna". Sappiamo tutti, perché è stata istituita questa festa. Ma, vorrei che prestassimo un po' di attenzione su questo: " Questa festa serve alla donna? E se serve, quanto serve ed in che modo serve, affinché essa ne tragga realmente una positività?".Vorrei andare oltre la mimosa ed alla festa commerciale, perché credo che ci sia una reale necessità di andare oltre. La situazione che riguarda questa persona (la donna), sembra non sia cambiata nel tempo e le donne uccise, violentate, vezzeggiate, sono sempre molte. Troppe. Io non ho mai fatto una questione di confini o zone geografiche per determinare che qui è meglio di là, oppure per dire:" Ma se sono di quel paese, che se ne stiano a casa loro", come mi è stato detto una volta. Per me sono e saranno sempre, Persone, da qualsiasi paese possano essere originarie. E non faccio neanche una questione di religioni, anche se le stesse, sono spesso causa di difficoltà e di barriere mentali. Invece ne faccio una questione di civiltà nel senso di evoluzione culturale, di pensiero, di lungimiranza, di rispetto. I confini geografici, politici, seppur necessari sono barriere mentali ed ostacoli che impediscono a volte un dialogo aperto ed equilibrato. Mentre il punto che volevo che si prestasse attenzione è che forse è giunto il tempo di fare una pulizia mentale da parte dell' uomo (maschio) e partire dal concetto di Persona, qual' è la donna quanto l'uomo. Sembra una cosa scontata, ovvia, ma purtroppo non è così. Non lo è affatto. Le donne uccise ne sono la conferma. C'è la necessità di pulire la mente da fantasmi antichi e considerare che la donna ha diritto a tutti i diritti sanciti nella Carta dei Diritti Umani, dell' ONU. È giunto il tempo, che noi uomini, ci facciamo un esame di coscienza (al contrario di ciò che disse un prete, poco tempo fa, in Italia) e che si smetta di pensare che la donna è ad uso e consumo dell'uomo e che è una sua proprietà. Andare oltre l'8 marzo, significa sì, donarle la mimosa, ma considerare anche il rispetto che le si deve, nella sua piena autodeterminazione e quindi libera nel suo diritto alla libertà. Uccidere, non è amare. Uccidere, significa non comprendere che lei, ha il diritto di esistere comunque, perché non abbiamo il diritto di vita o di morte su di lei e come persona anche il diritto ad un cambiamento di percorso quando lo desideri, ma significa anche una grande immaturità di crescita intellettuale da parte dell'uomo, anzi dimostra una certa involuzione culturale. Si può ritenere o meglio qualcuno ritiene che sia difficile e complicato. Può essere, ma questo non significa impossibile e poi ritengo che dopo secoli e secoli di assurdo autoritarismo maschile sia giunta l'ora di cambiare culturalmente e finalmente darle ciò che le spetta per diritto.Quindi, andare oltre l'8 marzo, significa andare oltre l'apparenza di una festa che all'interno di essa porta in superficie la reale necessità di un cambiamento non solo necessario ma doveroso, per oltrepassare le barriere mentali piuttosto diffuse e cercare il dialogo necessario affinché, la donna, si senta accolta appieno nella società umana perché persona alla pari e riconoscendole il merito intellettuale e culturale, in base al quale fare il suo percorso senza doversi vendere.L'uso della violenza è solo la sconfitta della ragione, il non riuscire a confrontarsi, il non mettersi in discussione. Deporre l' arma impropria dell' uso della violenza contro la donna, sarebbe un passo verso un dialogo necessario ma anche un passo deciso verso un auspicato cambiamento culturale. Certo c'è molto da fare, non solo a livello individuale, ma anche a livello istituzionale, molto carente sotto questo aspetto è qui in Italia. Inoltre ci sono nel mondo realtà terribili di violenza, dove la donna non conta assolutamente nulla ed il concetto di Persona non è concepito. Dobbiamo alzare la voce e non solo le mimose. A questo testo ho voluto abbinare la poesia " La bellezza della mente tua", vincitrice del primo premio, del concorso "Speciale Donna 2013", organizzato quest'anno dall' Associazione M.A.R.E.L. a Roma e che proprio l' 8 marzo sarò alla festa di premiazione presso l'Università Tor Vergata, facoltà di Lettere. La poesia esprime una violenza subita e la rinascita nella mente di una donna sacrificata sull'altare della violenza maschile. Nella sua mente, nonostante tutto con coraggio rinasce, trova la forza per credere ancora in se stessa, perché una persona venuta da lontano (un medico italiano) le ha dato fiducia e dignità. Quella fiducia e dignità, scarsamente considerata da chi le ha gettato l'acido. L'8 marzo, per andare oltre la mimosa.
LA BELLEZZA DELLA MENTE TUA
Respiri con la menteora liberadopo la violenza dell’acido.Un cataclisma senza perché…su di te.Efferato dominio sulla tua vitamentre nella tua mentefluttuavanolegittimi desideri di futuro:il tuo,ora rubatoda chi nell’immensa ignoranzacredeva esserti padrone.Fendi il buiocon gli occhi della mente tuain cerca del respiro della vitache ostinata vibra in te.E la bellezza della mente tuapiano…piano…farà crescerecome i fiori a primaveraun sorrisoper illuminare la nottecalata dentro te.Respira con la mentee con l’amore venuto da lontano.Esso…in te ha vistouna persona, non una cosa.Respira con la mente,respira…respira…
Testo e Poesia diRoberto RossiPittore e poeta