André Héléna: Il bacio della vedova

Creato il 11 luglio 2011 da Fabriziofb

Questa recensione del romanzo Il bacio della vedova, di André Héléna, è stata pubblicata sul numero di giugno di “Milano Nera Mag”. La ripropongo qui per chi non avesse avuto modo di mettere le mani sul cartaceo.

Parigi, fine anni ’40. Maxence è un piccolo malvivente “segnato per sempre” da “un destino crudele”. Eppure per un momento ha creduto di poter cambiare. Ha sognato un’esistenza diversa al fianco dell’amata Anna-Martina, giovane figlia di un droghiere italiano. Ma il destino non dà scelta: Maxence è nuovamente solo, e l’incontro con l’ombra di un vecchio amico che si aggira nella notte di Pigalle viene a porre fine una volta per tutte alle sue vane speranze. Eppure, a sottrarlo al “bacio della vedova”, l’incontro con la ghigliottina, basterebbe così poco…

Ben tradotto dalla bravissima Barbara Anzivino, Il bacio della vedova, di André Héléna, segnato da uno stile indimenticabile, da personaggi perfettamente delineati, atmosfere e ambientazioni meravigliose, ritmo, cadenza, e incedere lenti ma inesorabili, è l’archetipo del miglior noir esistenzialista alla francese. L’ombra della ghigliottina si profila fin dalla prima pagina, indiscutibile presagio della tragedia imminente; il narratore onnisciente segue i diversi personaggi raccontando al passato e in terza persona, rinunciando alla focalizzazione e ad ogni effetto di suspense. E l’epilogo prende il posto dell’incipit, come a voler incrinare il rapporto naturale tra causa ed effetto (inferendo -stilisticamente- che l’esito dell’azione non sia affatto legato alla volontà del soggetto, e ripristinando, dunque, una sorta di antico fatalismo) o solo a rappresentare simbolicamente un mondo in cui “la vita” non si può “mai ricominciare” perché “non è una partita di baccarà” e, “se uno volta la carta sbagliata, lo fa davvero, e per sempre” e “i giochi sono fatti”(p. 69). E al lettore, privato del gusto dell’attesa e della scoperta del “cosa” succederà (questione che “intrattiene”, “diverte”, ovvero pascalianamente “dis-verte”), non resta che interrogarsi sui ben più impegnativi “come” e “perché”.
Assolutamente imperdibile.

Il romanzo Il bacio della vedova, di André Héléna, è proposto ai lettori italiani da Aìsara.


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