Andrea Nardinocchi: aria nuova in cucina – di Fabio Fiume

Creato il 26 marzo 2013 da Halixa @Halixa

Forse questo “Il momento perfetto” non sarà il disco della vita per Andrea Nardinocchi. Forse tra appena un anno sembrerà vecchissimo, obsoleto, sorpassato da nuovi giochi elettronici, ( ed eclettici ci verrebbe da dire ), che lo faranno sembrare la coperta della nonna da riporre nel cassettone dei ricordi, ma per il momento, parafrasandone il titolo, questo lavoro è davvero perfetto per il giovane Andrea Nardinocchi che non poteva trovare un momento migliore per venire fuori e materializzarsi all’attenzione di tutti. Eh si, perchè in un periodo dove tutto suona vintage e dove è moda ritrovare e riproporre arrangiamenti ed anche look di tempi addietro assai, Andrea sembra scardinare la barriera del futuro, inventandosi un modo di scrivere e proponendolo con pochi mezzi, un campionatore, un pc ed un po’ di follia nel trovare gli arrangiamenti giusti. Giunto così all’attenzione con un singolo quanto mai curioso, quella “Un posto per me” che ha stranamente conquistato prima i network che le radio locali, Andrea ha avuto la fortuna di essere scelto tra gli 8 giovani del Festival di Sanremo, appena trascorso. Poco importa che poi, dopo il primo passaggio, le porte dell’Ariston per lui si siano di nuovo chiuse, perchè grazie a quella scelta favorevole, Nardinocchi ha potuto completare i lavori al suo disco con calma, senza né la fretta di battere il ferro finchè caldo, grazie al singolo di successo né l’ansia di dover uscire con un altro estratto, che semmai non avesse avuto gli stessi risultati, avrebbe compromesso l’uscita dell’album tutto, cosa questa di una discografia sempre in crisi e con nessuna voglia o spesso possibilità di rischiare. A Sanremo ci è andato con quella “Storia impossibile”, che non avrà impressionato la giuria televotante, ma a dir il vero ha subito colpo di mannaia più atroce da quella dei giornalisti di settore, ( presenti esclusi ) che poi però, il giorno dopo scrivevano bene dell’artista. Mah, misteri dell’incongruenza! Subito dopo però per Andrea si sono aperte porte che forse solo il vincitore Maggio ha trovato aperte quest’anno. Il suo pezzo è passato dalle radio ed è molto amato sulle tv tematiche, merito di un video interessante, dove la storia impossibile diventa come un peso sulle spalle perenne, anche nelle cose spicciole del quotidiano. Il volto interessante di Nardinocchi, emaciato ma espressivo, dona corpo perfetto ad una voce particolare, non eccessivamente a prova di intonazione, tuttavia precisa per i messaggi di lotta continua, soprattutto tra sé e sé, su cui incentra tutto l’album; come in “Non mi lascio stare”, in cui Andrea combatte con la voce della sua coscienza e l’immagine che han di lui gli altri. In “Tu sei pazzo” riesce addirittura a contagiare Marracash che qui vi duetta, iniziando un dualismo a colpi di rap tra il Marra che tutti conoscono ed il Fabio ( questo il suo vero nome ) privato. Tra gli ospiti anche Danti che interviene in “Le pareti”. In “Le labbra screpolate” si lotta contro le opinioni della gente, che sono vento freddo e tagliente, con un monito nascosto nel testo che forse andrebbe seguito da tanti, per stare in pace con se stessi e non pensare alle opinioni altrui; in esso l’artista dice :” infondo sono fortunato io, che sono bello sempre, lo sono da quando ci credo veramente”. Tutti i brani sono composti e prodotti da Andrea stesso, con un’unica eccezione l’intervento di Michele Canova, già al fianco di Tiziano Ferro e Fabri Fibra per “Persi insieme”, che per valenza radiofonica è potenziale singolo. Forse questo “Il momento perfetto” è figlio del tempo, di questo tempo e non resisterà al suo passaggio, ma ci permette di conoscere un nuovo cantautore, una nuova scrittura, una sfumatura di colori in cui non si trovano facilmente termini di paragone con qualcuno che già c’è. Andrea Nardinocchi è questo e già così merita tutta l’attenzione possibile.
Sette



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