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Andreotti fu dichiarato innocente o venne salvato dalla prescrizione? Tabacci non risponde ma lo difende

Creato il 07 febbraio 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

“Giulio Andreotti, secondo la sentenza, era innocente o è stato salvato dalla prescrizione?” A questa domanda posta da chi scrive Bruno Tabacci, che ha tenuto un comizio poco fa nella saletta al piano terra di palazzo Cittanova, non ha risposto. Ha affermato alla dine di difendere la Dc e Andreotti e di non aver nulla da nascondere. Persona che merita rispetto, Bruno Tabacci, ma le sue critiche a Ingroia hanno avuto un tono estremistico. “Nella prima repubblica i rapporti fra magistratura e politica erano regolati di fatto”, ha sostenuto durante il comizio Tabacci, che ha citato pure Montesquieu e la separazione dei poteri dello Stato, davanti a una cinquantina di persone.
Duro attacco a Rivoluzione civile, definita “la banda di Ingroia”, che ha rivolto “attacchi al capo dello stato e alla Corte costituzionale simili a quelli di Berlusconi. L’equazione Ingroia-Berlusconi è proseguita per diversi minuti, riprendendo polemiche già sentite: Ingroia si candida in Sicilia dove ha lavorato come magistrato, e subito dopo l’esperienza politica vuol tornare in magistratura. La banda ingroiana giocherebbe, per Tabacci, sull’ambiguità nei rapporti fra magistratura e politica, mettendo assieme un’accozzaglia di candidati, col risultato di “favorire Berlusconi”. Di qui la mia domanda, che sottintendeva una celebre ammissione dello stesso Giulio Andreotti:”Per molti anni ci fu un quieto vivere tra politica e mafia” al quale Andreotti a un certo punto si ribellò. “Dunque che c’è da difendere della prima repubblica se i precedenti sono questi?” Avrei ribattuto se Tabacci avesse risposto correttamente: “Andreotti venne salvato dalla prescrizione”.
Lo stesso Ingroia, nel dibattito nazionale, ha inoltre sostenuto di voler regolare i rapporti fra magistratura e politica con una nuova normativa, e di candidarsi per “un’emergenza democratica”, che pare evidente.

Tabacci, che non è qui in discussione come persona, ha ricordato il bisogno di rilanciare l’istruzione e l’università, di voler promuovere 100mila borse studio, di voler liberare la Lombardia da anni di malgoverno formigoniano. E su questo non si può che essere del tutto d’accordo con Tabacci, che ha distribuito il suo libro “Pensiero libero” e ha rimandato al sito del Centro democratico per Bersani per il programma. Accanto a Tabacci, Clara Rita Milesi candidata alle regionali per il centro popolare lombardo, e Giuseppe Termenini.

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