ROMA - "Difendere l'ecosistema di Android". Questo il mantra ripetuto da Google dopo l'acquisto miliardario di Motorola Mobility 1, una mossa inattesa che di fatto è un contrattacco alle azioni legali di Apple e Microsoft nel tempestoso - e pescoso - mare della tecnologia mobile. Tradotto in parole comprensibili, la "difesa dell'ecosistema di Android" significa l'acquisto degli oltre 17000 brevetti di Motorola, più altri 7500 al vaglio dell'approvazione. E quindi, costruire attorno alla piattaforma mobile di Google un cordone sanitario di depositi legali, riconosciuti e inattaccabili da esterni. Un segnale di cosa conta davvero nell'economia dell'era "post-pc", in cui il computer esce dallo chassis per entrare in innumerevoli altri dispositivi. E le occasioni per le citazioni in tribunale 2 si moltiplicano.
I tre in campo. Negli ultimi tempi, non sono mancati altri colpi spettacolari: l'acquisto di Nokia da parte di Microsoft è un altro passo verso il percorso comune ai grandi "player" del mercato, che punta a un focus globale su cosa si produce e passa attraverso l'aggregazione delle risorse. Google-Motorola-Android, Microsoft-Windows Phone-Nokia e Apple-iOs-Mac sono tre aziende complete, in grado di produrre il proprio "ecosistema operativo" e l'hardware per farlo funzionare. Con alcune differenze chiave: Android rimane libero, chiunque potrà produrre dispositivi con l'Os di Google. Windows Phone è l'ultimo arrivato, l'ultima versione "Mango" migliora e corregge molti aspetti dell'Os, ed è un prodotto licenziabile a terzi. Apple mantiene il suo sistema "chiuso", che però è il più apprezzato dagli utenti e quello che offre di più in termini di esperienza utente. E che per questo ha un prezzo premium. E poi c'è il quarto incomodo, Rim, con la linea BlackBerry. L'azienda canadese ha appena rinnovato il parco smartphone e ha un tablet, il Playbook, che funziona con un sistema operativo proprietario ma potrà a breve far girare applicazioni Android sotto emulazione.
Sistemi a confronto. Naturalmente alla fine è tutta questione di preferenze personali. Chi sceglie Android lo fa perché la flessibilità di quel sistema permette operazioni precluse agli utenti di iOs, così come chi sceglie iOs non ha necessità particolari di interfacciarsi col mondo Windows. E ancora, l'utente Microsoft troverà in Windows Phone l'ambiente digitale mobile ideale e nativo per quell'ecosistema. Ma ci sono differenze quantitative e qualitative, che gli sviluppatori di sistemi operativi lavorano per colmare e ampliare. E' nelle prossime versioni che le differenze emergeranno ancora più che oggi. E fuori dalla scatola, appena comprato, Apple iOs 5 sarà in assoluto la piattaforma più completa: sistema di notifiche, navigazione a schede, capacità di editing multimediale, disponibilità di contenuti e applicazioni, funzionamento intuitivo: al momento con il sistema mobile di Apple è quello meglio equipaggiato, ospite di un hardware con molte eccellenze e qualche pecca. Ma è un sistema chiuso, che non permette all'utente di modificarne più di tanto il funzionamento. Questo garantisce la stabilità, ma scontenta chi vuole mettere le mani nel vano motore del sistema operativo.
Android. La piattaforma Google invecce sembra fatta proprio per questo: è estremamente modificabile e adattabile, e i produttori che lo adottano spesso ne forniscono una versione fatta su misura per l'hardware che lo ospita. In questo senso, i dispositivi Google-Motorola che verranno definiranno uno standard de facto su come dovrà essere l'ambiente Android. Un paradigma che avvicina Google ad Apple, pur mantenendo l'apertura di base, e con un numero di applicazioni in crescita costante.
Windows Phone Mango. Microsoft e Nokia intanto preparano un'invasione di dispositivi basati su Windows Phone "Mango". I primi dovrebbero essere mostrati proprio domani al Gamescom a Colonia, e poi in maggior dettaglio alla Nokia World Conference a fine settembre. "Mango" è un ambiente particolarmente ben riuscito e potrebbe riservare sorprese sul mercato, soprattutto se abbinato a prezzi interessanti. L'integrazione con Office e il già interessante catalogo di applicazioni mettono la piattaforma Microsoft nelle condizioni di competere agevolmente con Apple e Android. L'elemento che spicca è l'altissimo livello qualitativo di tutti e i tre i sistemi operativi. Che unito alla rapida obsolescenza dei prezzi di listino dell'hardware, potrebbe portare più che a una competizione sfrenata ad una pacifica convivenza, nelle tasche degli utenti.
Via repubblica.it
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