Il root di Android L non sarà semplice da ottenere, come lo è stato nelle precedenti versioni OS del robottino verde, a spiegarlo è uno dei maggiori esperti del settore, il famoso Chainfire.
Su Google+ è apparso un post che spiega la situazione attuale riguardo il root di Android L, operazione che permetterà agli utenti di ottenere permessi per installare programmi altrimenti non disponibili.
Nel comunicato, Chainfire spiega che l’unico modo per eseguire il root è l’utilizzo di un Kernel modificato, stratagemma sicuramente più complesso rispetto al metodo utilizzato su KitKat, che prevede dei “semplici” passaggi riguardanti i file system e poco più.
Non essendo ancora disponibile la versione definitiva di Android L, si può solamente lavorare sulle build che già sono parse più ostiche da gestire, visti i crescenti ostacoli imposti da Google, per migliorare la sicurezza generale del sistema.
Il problema più grande, secondo Chainfire, è la presenza del bootloader bloccato, il quale non consentirà all’utente di procedere con la modifica dei file di sistema ed intervenire sulle partizioni.
In futuro potrebbero arrivare delle procedure più semplici, con l’uscita della versione ufficiale di Android L, ma allo stato attuale delle cose non è dato sapere come si evolverà la situazione.
Android L android l root Android L uscita android lollipop android lollipop root2014-10-20Antonio Palma