Per lavorare direttamente sul nostro smartphone dobbiamo seguire una procedura standard:
1) Collegare lo smartphone al PC attraverso la porta USB
2) Attivare la connessione USB tra smartphone e PC
3) Attivare la modalità di sviluppo e la modalità di debug sul nostro smartphone
Nel caso di sistemi Linux-based, però, rimane ancora una cosa da fare. Se proviamo a far partire il nostro applicativo, noteremo che non sarà possibile installarlo e testarlo sul nostro smartphone, perchè la Android Platform non è in grado di leggere alcune dati dallo smartphone: non può ad esempio ricavare la versione della piattaforma (1.6? 2.1? 2.2?) e dunque non permette l’installazione e il test dell’applicativo al quale stiamo lavorando.
Se infatti lanciamo il comando:
./adb devices
noteremo che nella console il nome dello smartphone non è leggibile, e molto probabilmente il risultato del comando lanciato sarà simile ad una stringa di “?”:
???????????????????
Questo significa che non abbiamo i permessi per accedere allo smartphone, e dunque non possiamo installare la nostra app. Per risolvere il problema, è sufficiente eseguire i seguenti comandi:
sudo ./adb kill-server (invio)
sudo ./adb start-server (invio)
ovvero riavviare il server con i permessi dell’utente root. Se ora rilanciamo il comando che elenca i device collegati al pc:
./adb devices
noteremo che al posto della stringa di “?” compare una stringa numerica, che indica appunto il riconoscimento e dunque l’accessibilità al nostro smartphone.