In certi punti c'era troppa violenza fine a sé stessa, troppo compiacimento in scene che ho letto davvero a fatica. Se la trama di Il battesimo del fuoco mi era parsa inutile, qui qualcosa di quel che era stato seminato in quel romanzo torna fuori e tornano fuori alcuni personaggi, ma nonostante questo continuo a pensare che parte di quel romanzo sia fine a sé stessa senza essere affascinante, e anche in questo La Signora del Lago alcune scene mi sono parse inutili. Non tutte per fortuna, e non tutti i temi. Mi è piaciuto il riferimento arturiano, anche se su internet mi sono imbattuta in qualcuno che è stato infastidito dalla rivisitazione di Thomas Malory data da Sapkowski. Invece per me il suo ripercorrere miti e leggente, così come le opere classiche che fanno parte della nostra cultura, è qualcosa che gli viene benissimo e che arricchisce ciò che sta narrando. Si possono prendere storie note e rivisitarle, se fatto bene il gioco dei rimandi illumina sia la storia nuova che quella vecchia, l'importante è non appiattirsi in una mera riproposizione di ciò che è stato già narrato da altri.
Alla fine della saga delle vicende di Geralt, Ranuncolo, Yennefer e Ciri mi rimane un'immagine discontinua, con pagine bellissime alternate ad altre che non ho capito, o che ho odiato, o che mi hanno fatto schifo, e il fascino per un modo di narrare insolito e una rivisitazione delle antiche storie molto particolare. Probabilmente fra tutte le opere che ho letto questa è quella che mi disorienta di più, rendendomi incapace di darne un giudizio univoco. Va letta? Certo va provata, quanto all'apprezzarla non è detto che accada, o che accada sempre, ma dove il testo trova il suo giusto equilibrio la lettura è davvero un piacere.
Chiudo con una citazione, uno di quei passaggi che mi fa pensare che alla fin fine vale la pena di leggere Sapkowski:
"La missione e la ragion d'essere degli strighi sono state incrinate, giacché ora la lotta tra il Bene e il Male ha luogo su un altro campo di battaglia ed è condotta secondo criteri completamente diversi. Il Male ha cessato di essere una forza cieca ed elementare contro cui doveva schierarsi lo strigo, un mutante altrettanto micidiale e caotico del Male stesso. Oggi il Male regna attraverso le leggi, perché le leggi sono al suo servizio. Agisce attenendosi ai trattati di pace, perché è a esso che questi si sono ispirati..."
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