ANELLO DI CIMA PALA: la Strada di Mont
Creato il 26 gennaio 2014 da Luca De Ronch
@Luca_De_Ronch
Anello di Cima Pala, un set su Flickr.
La Mont, così gli abitanti di Peonis chiamavano l’Altipiano di Ledrania.Dal paesino della pedemontana, affacciato sul Tagliamento una stradina,ora segnavia CAI 818 la collegava anticamente alla località di Cornino,passando in mezzo ad una lunga serie di muretti a secco, a sostegno di numerosi terrazzamenti, importante testimonianza di antiche attività pastorali.
Quasi subito, prima che il sentiero lastricato e gradinato salga più ripidamente si incontra l’antica ancona votiva dei “Clapats” risalente al 1829 luogo in cui le donne di ritorno dai pascoli si fermavano a pregare e riposare.Da qui si inizia a salire più decisamente, il bosco è un vero mosaico di vegetazione impreziosito dai carpini, dall’orniello e dalla roverella e dalle prime fioriture di erba trinità, pervinca e primule. Da falsopiano di “Prapanel” lasciamo spaziare i nostri pensieri sulle azzurre acque del Tagliamento sottostante, sulla pianura di Osoppo e sui retrostanti primi rilievi delle Prealpi Giulie imbiancati d’inverno. Il sentiero prosegue sempre in salita con una serie di lunghi tornanti fino a raggiungere un bel boschetto di castagni e gli stavoli della località Pecol dei Zocs. Dagli stavoli una strada forestale consente di raggiungere la bella borgata di Ledrania e l’altipiano del Monte Prat, ma sarà la nostra via di ritorno. Proseguiamo da dietro i ruderi lungo il caratteristico “vial” in mezzo a dei bellissimi muretti a secco, sbucando agli Stavoli Mamui, piacevolmente ristrutturati. Un breve tratto di strada forestale in dolce salita termina presso gli stavoli Val di Sopra.Una traccia non segnata dovrebbe portare sul Monte Pedroc ma la tralasciamo proseguendo oltre. Seguendo il muretto, in corrispondenza di un bollo rosso indoviniamo l’entrata nel bosco. La traccia è incerta ma i segnavia sono stati recentemente rinnovati, anche se il bosco è piuttosto disordinato e bisogna destreggiarsi un pochino nella galleria di noccioli. Sentiero incerto, sentiero silenzioso, si imbocca un impluvio, ripido, da esplorare, situazione che mi piace. In realtà i segnavia son sufficienti, ma c’è sempre quella selvatica sensazione che da un momento all’altro possano mancare nuovi punti di riferimento. Mi sento a mio agio nel bosco, aumenta i sensi, rafforza l’istinto.Raggiunto un bel boschetto di betulle troviamo le indicazioni per vetta del Monte Pues, in realtà leggermente inferiore alla Cima Pala ma splendidamente affacciata come una sorta di terrazza sulla pianura. Purtroppo il cielo grigio non ci consente di godere dello splendido panorama, ma merita ugualmente una bella sosta riposante. Il Tagliamento scorre là sotto, dopo la confluenza con il Fella , dopo aver aggirato il San Simeone si allarga nella piana di Osoppo con le acque colorate d’azzurro che si dividono in tante diramazioni lungo quei pochi chilometri verso Cornino dove nel corso della sua storia si è ricavato uno stretto passaggio tra il Monte di Ragogna e le Prealpi Carniche, presso Pinzano. Emozionante il volo radente dei grifoni proprio sotto la cima. Ma oggi anche dispettosi perchè passavano velocemente quando appoggiavo la macchina fotografica e così non sono riuscito a fare qualche scatto decente.Ritorniamo sui nostri passi, rientriamo nel boschetto di betulle, seguiamo un altro sentiero che aggira Cima Pala per poi innestarsi su una comoda mulattiera e infine su una stretta strada dal fondo asfaltato coperto di muschio. In leggera discesa sul fianco del Monte Pedroc arriviamo ad un incrocio di strade, scendiamo passando per gli Stavoli Val e Ledrania ristrutturati. A dire il vero c’è un certo fermento attorno a queste piccole località, c’è gente che taglia la legna, altri che lavorano sulle piccole case e passando un “Mandi” non lo nega a nessuno.
Poco dopo Ledrania imbocchiamo un’altra forestale che prima a saliscendi e poi in leggera discesa ci riporterà agli stavoli di Pecol dei Zocs.Ricompattiamo le idee, sistemiamo i pensieri negli appositi cassetti della mente per poi finire l’escursione lungo la “Strada di Mont” che ci riporterà a Peonis con gli ultimi sguardi sulle acque azzurre del Tagliamento