Angela's ashes o Le ceneri di Angela

Creato il 07 gennaio 2013 da Gorgibus @chiaragorgibus
Le ceneri di Angela, di Frank McCourtTitolo originale: Angela's AshesTraduzione: Claudia Valeria LetiziaEdito: Adelphi (collana Gli Adelphi)Pagine: 378ISBN: 978-8845915611Prezzo di copertina: 11 €Ebook: disponibile al prezzo di 7,49 €La fiction è semplice da analizzare, si può sezionare, guardare al microscopio, distruggere senza alcun rimorso. Ma quando un autore scrive per raccontarti la sua storia allora è diverso, c'è una sorta di timore reverenziale anche soltanto ad iniziare la lettura. Eppure, Frank McCourt ti prende per mano, come se fosse ancora quel bambino di dieci anni, e ti fa correre insieme a lui per le strade umide d'Irlanda, per mostrarti i luoghi della sua infanzia, come farebbe con un coetaneo, in cui tu finisci per trasformarti, dimenticando tutto il resto.La lettura di questo libro è un'esperienza da ricordare, dolorosa e divertentissima insieme; è un viaggio nell'Irlanda di metà secolo, in una società fortemente cattolica, bigotta, molto tradizionalista, che apparirebbe incomprensibile a qualsiasi bambino, figurarsi a uno cresciuto nella libera America. E Frankie bambino, che non puoi non amare, ti racconta la propria vita con un'ironia così intelligente che riesce a farti ridere delle proprie miserie come se mettesse in scena una commedia teatrale. Non si tratta di commedia, ma di autobiografia, e ogni tanto fa bene ricordarselo, e ricordarsi che alla faccia della zia Aggie"Aunt Aggie stands at her door and tells us be good boys, come back for tea anytime, and there’s a bad word for her in my head, Oul’ bitch. It’s in my head and I can’t help it and I’ll have to tell the priest in confession."(Zia Aggie ci saluta dalla porta dicendo fate i bravi, venite a cena quando volete, e dentro di me mi viene da risponderle: Brutta stronza. La parolaccia m’è venuta così e non posso farci niente ma mi sa che dovrò raccontarlo al prete in confessione.) e di tutti coloro che gli hanno reso la vita difficile, Frank ce l'ha fatta e anche magnificamente.Le ceneri di Angela è stato anche un meraviglioso viaggio linguistico, per me che l'ho letto in lingua originale, in una lingua contaminata, che prende strade fantasiose e forme strane. Inizialmente mi ha stranito, mi è sembrato che le parole mi sfuggissero, ma è durato soltanto il tempo di acclimatarmi a quelle voci, a quegli accenti, ai volti dei protagonisti. E questo mi ha permesso di essere completamente immersa nell'atmosfera di Limerick, le voci hanno dato vita ai volti della storia, i colori ai luoghi. Le canzoni, le leggende, i poemi, ogni parola ha reso un'immagine vividissima dei luoghi e dell'atmosfera.Ma al netto delle risate, delle arrabbiature, delle tristezze a cui questo libro ti porta, resta soltanto, incontrastata, la sensazione di un amore imprescindibile nei confronti della propria famiglia, nonostante la fame e il freddo e le delusioni, non c'è dubbio che il Frank adulto guardi ai genitori con sguardo amorevole e di assoluzione."I know when Dad does the bad thing. I know when he drinks the dole money and Mam is desperate and has to beg at the St.Vincent de Paul Society and ask for credit at Kathleen O’Connell’s shop but I don’t want to back away from him and run to Mam. How can I do that when I’m up with him early every morning with the whole world sleep? He lights the fire and makes the tea and sings to himself or reads the paper to me in a whisper that won’t wake up the rest of the family. Mikey Molloy stole Cuchulain, the Angel on the Seventh Step is gone someplace else, but my father in the morning is still mine."(Lo capisco quando Papà l'ha combinaa grossa. Lo capisco quando si è bevuto i soldi del sussidio e Mamma disperata deve andare a mendicare alla San Vincenzo e chiedere a Kathleen O'Connell se può farla credito, però non voglio abbandonarlo e correre da Mamma. Come posso fare una cosa del genere quando ogni mattina presto mi alzo con lui mentre tutti gli altri dormono? Papà accende il fuoco, prepara il tè e canticchia tra sé o mi legge il giornale in un sussurro per non svegliare il resto della famiglia. Mikey Molloy mi ha rubato Cuchulain, L'Angelo del settimo scalino se n'è andato da qualche parte, ma mio padre di mattina è ancora mio.)

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