Animali che parlano di calcio... Cosa???

Creato il 23 ottobre 2012 da Drjekyllmisshyde
Oh! Finalmente arriva l'ora di andare a prendere la mia pupa dalla fermata! Mi finisco di preparare al volo e mi fiondo fuori di casa. Chiudo il portone alle mie spalle e mi volto verso destra. Subito affianco c'è un gruppo di uomini, gli amici del proprietario del parcheggio privato, che chiacchierano amabilmente. Le parole mi saltano all'orecchio, poichè ci passo a mezzo metro: "... se quello avesse crossato, anzichè scartare....". Calcio. Classico. Le parole si allontanano, mentre faccio per svoltare l'angolo. Ma ad un tratto, ecco il gruppo di operai che sta mettendo a nuovo il fruttivendolo all'angolo del mio isolato. Anch'essi parlano, mentre lavorano: "...sì, ma la Juve se vince....". Cristo, ancora calcio. Continuo a camminare. Dieci metri più avanti c'è un centro scommesse sportive, con due ragazzi che fumano fuori. "... colpo di testa per segnare...". Okay, calma. Va tutto bene. é un centro scommesse sportive, c'era da aspettarselo. Dài, che si fa tardi, cammina. Alla fine dell'isolato c'è un gruppo di ragazzini, fuori dalla porta dell'oratorio della chiesa. Uno ha un pallone sotto il piede. Non voglio ascoltare. Cazzo, l'ho fatto. "Io sono Del Piero, tu Buffon....". Cerco di isolarmi, ma forse non voglio. Diavolo, eppure non voglio farmi del male. Ho un'idea: attraverso la strada. Errore. C'è un bar poco più avanti con una serie di anziani seduti alle sedie poste all'esterno. "... comprare Boateng...". No! No! Basta! Alzo il passo. Oh, no il pizzaiolo. Quello lo conosco bene. Sta sempre buttato come uno sfaticato sulla panchina per i clienti a parlare della sua squadra preferita: la Roma, ovviamente. Aspetta... non c'è! E' dentro! Evvai! Passo davanti alla pizzeria, ma... "tanto la Roma deve vincere lo scudetto....". Merda! Merda! Merda! E' dentro a parlare con un altro tizio, mentre gli porge un trancio di pizza! Aumento il passo ancora di più. C'è una merceria all'angolo, con una donna sulla quarantina che parla con un'altra signora. Parlerà di calze o tende, e invece no! No! No! No! No! Anche loro! "... famme chiude' che devo annà a vede' 'a partita, và!". Impossibile! Pensa alla tua pupa, Dr. Jekyll, pensa alla tua pupa! Finalmente giro l'angolo, gli ultimi duecento metri alla fermata. Fuori da un sala giochi, un gruppo di uomini. "... che se il Milan perde, mi frego la schedina...". Andate a giocare a biliardo, cazzo! Dài, manca poco. Un altro poco. Incrocio un gruppo di ragazzine di 14 o 15 anni. Questa fanno di peggio, fanno una specie di coro-canto da stadio: "Roma! Roma! Roma!". Inizio ad avere dei tic nervosi all'occhio e all'angolo della bocca. Due uomini del Bangladesh, con enormi bustoni, mi passano affianco, ma non mi preoccupo, quelli parlano sempre nella loro lingua. "... vince Juve quest'anno, lei campione...". Ho le allucinazioni. I tic si fanno più frequenti. Le dita iniziano ad intrecciarsi da sole, convulsamente. All'angolo il vigile e la vigilessa, incuranti del fatto che una serie di macchine gira l'angolo con il rosso, e, quando un'ambulanza passa a sirene spiegate, non si adoperano minimamente per far fermare il traffico per darle precedenza, chicchierano: "... domenica allo stadio, cambio turno...". Spasmi alla spalla destra, le dita sembrano spezzarsi, mi sta crescendo un terzo occhio e un rivolo di bava inizia a colarmi dall'angolo della bocca. Guardo il semaforo per attraversare. Non è possibile. Sta palleggiando con la luce verde, fa le acrobazie come solo i calciatori delle pubblicità fanno. Distolgo lo sguardo. Un cane mi guarda fisso. Tu sei mio amico, penso. Tu. Che dimostri il tuo affetto, abbaiando e mordicchiando le dita. Vieni qui, fatti accarezzare amico mio. Mi guarda fisso, troppo fisso. La nevrosi si acuisce, e lui piega la testa di lato. La piego anche io per avere i suoi occhi non obliqui ai miei. La piega dall'altra parte, e lo seguo di nuovo. Poi mi chiede: " ma tu... di che squadra sei?".

Epilogo
Dopo la domanda del bau bau non so che ne sia stato di me, probabilmente sono stato portato a forza dalla mia pupa a casa o mi ha fatto rinsavire con qualche stregoneria. Sono ancora vivo, grazie a lei, sicuramente.
Nota dell'autore
A parte le vicende sovrannaturali e i miei tic nervosi, la storia non è inventata. Avrò giusto confuso qualche frase tra individuo e individuo, ma è comprensibile, vero? Vero? VERO???
Dr. Jekyll

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