CLEO E MILO.
Da che mondo è mondo, i metodi per scegliere il Capo hanno avuto innumerevoli evoluzioni e tragiche involuzioni. Tra le ultime involuzioni famose è certamente quella delle “Primarie” siano state queste di partito, di coalizione, oppure di apparentamenti vari o di altre strambe alchimie per avere l’agognata maggioranza, di che cosa e per cosa, ogni politicante s’inventava la sua a proprio uso e piacimento in relazione ai rapporti di forza del momento. Comunque, tutti questi metodi si dimostrarono, senza ombra di dubbio e alla prova dei fatti, veri e propri disastri istituzionali e sociali, drammatici fallimenti politici della democrazia con perdita di fiducia da parte dei cittadini fino a raggiungere un rigetto della partecipazione così intenso e diffuso per cui andavano a votare meno della metà degli aventi diritto. La inversione di tendenza con l’avvio al vivere civile venne suggerito dall’atteggiamento degli animali: da tanto tempo essi non marcavano più il territorio, non conquistavano il potere con la forza o la furbizia, ma si ispiravano all’olfatto, infatti non giungevano notizie di scontri e di crisi. Così anche gli “umani” lasciarono vuote tutte le loro poltrone e nel Parlamento fecero entrare i cani e i gatti; quando una poltrona veniva occupata sia dal gatto che dal cane e insieme vi riposavano per una giornata, il proprietario di quella poltrona diventava il Capo. Tutti iniziarono a vivere sereni naturalmente. (Ricordo da un racconto di Rita).
MUGGITO POSSENTE
Nell’era dell’eloquenza
tutti facevano le gare
competendo in retorica.
Una personalità all’università:
“L’ingiustizia sociale soffoca i giovani
ma ribellarsi non serve”.
Un muu intenso profondo prolungato
mani e piedi ritmicamente percossi
dalla platea vola aroma di vaccina.
-Renzo Mazzetti-
(dicembre 2014)
http://renzomazzetti.blog.kataweb.it/2014/10/15/dolce-salato/