Animalista dalla testa ai piedi

Creato il 25 novembre 2011 da Lapulceonline

Per vivere (e consumare) tutelando gli animali non è sufficiente essere vegetariani. Quella del vero animalista è una vita dura, che richiede una ricerca mirata e un livello d’informazione non da poco. In questi tempi di consumismo sfrenato, dove buttiamo prodotti nel carrello senza neanche guardarli, dove la giungla della scelta sugli scaffali si fa giorno dopo giorno sempre più fitta, selezionare prodotti “animalisti” è una bella sfida. Molti sono infatti i settori della nostra vita, talvolta insospettabili, che prima di arrivare nelle vetrine passano per la vivisezione. Inutile citare pellicce e pellame, borse griffate, scarpe, guanti, colli di pelliccia e altri capi d’abbigliamento che nonostante le migliaia di campagne di sensibilizzazione si vedono addosso un po’ a chiunque; vuoi farti bella e stupire tutti col tuo make up? Beh, dovrai badare a non dipingerti il viso coi prodotti di case cosmetiche che ricorrono a test come il Draize, il Patch, il Nockel Test o LD50, che valutano la capacità sopportazione di una sostanza applicandola su pelle, pelo e occhi delle povere cavie. Devi fare le pulizie generali in casa? Allora dovrai informarti sulle aziende che sperimentano prodotti anti-calcare, detersivi e polveri anti-batteriche su scimpanzé e topolini. Hai mal di testa o un’infiammazione? Vorrà dire che dovrai curarti con medicine distribuite dalla poche case farmaceutiche non “criminali”. Vuoi (si spera) lavarti? Occhio alla marca di shampoo, saponi, dentifrici e bagnoschiuma. Hai sferrato il tuo attacco contro la comunità di brufoli che ti è fiorita in fronte? Attenzione alla crema anti-acne che ti applichi, potrebbe essere stata testata su maiali o roditori. Ogni giorno servi i pasti al tuo amico a quattro zampe? Occorrerà che egli non mangi cibi sperimentati in laboratorio su cani e gatti. Vuoi far girare la testa all’altro sesso con una eau de toilette afrodisiaco? Ok, ma è bene che tu sappia quali siano i grandi nomi del settore che “friggono” l’epidermide di mammiferi e roditori con le provette-campione.
Siamo circondati da aziende che ricorrono senza esitazione alcuna alla vivisezione e il mercato ci fa piovere addosso enormi quantità di prodotti “criminali”, tanto che può sembrare un’impresa evitarne l’acquisto e passare quindi al boicottaggio. Ma non è così. Vegetariano o meno, chi non volesse ingrassare le multinazionali che ricorrono ai test sugli animali non ha che da informarsi e fare, naturalmente, qualche sforzo in più per procurarsi prodotti “puliti”. Un dritta? Potete iniziare facendovi un giro sul sito www.agireora.org, la cui “sezione” alessandrina è curata da Massimo Siri. da anni impegnato nella difesa degli animali non solo sul fronte alimentare.