Anime: Cartoni animati erotici

Creato il 17 marzo 2011 da Witzbalinka

Sister da bambina, non tanto tempo fa, ma nemmeno poco, era fissata con tutto quello che riguardava i cartoni animati, ma quelli carichi di azione e violenza. Con il passare del tempo, mi interessavo sempre di più per il manga, adesso una mega industria, mega genere, chiamalo come vuoi, ma c’era qualcosa in quei disegni dagli occhi giganti, ghigni e cinguettii che mi attraeva.

Iniziò il tutto con Gigi. Una bambina minuta con una bacchetta magica che si cambiava in un batter d’occhio, i suoi vestitini e il centesimo di secondo durante il quale si poteva vederla nuda in tv, mi innervosivano.Quest’erotismo era tale che io, a soli 12 anni, scoprivo attraverso questi disegni il mio corpo e mi divertivo a stare nuda nella mia stanza, girando come una pazza desiderando di cambiarmi i vestiti con la velocità con la quale lo faceva Gigi, e conquistare il mondo.

C’era anche  Candy, una super isterica, che riscaldava due ragazzi e che si riscaldava nella sua confusione pre adolescente ed io non sapevo chi mi piacesse di più. I suoi enormi occhi e la sua chioma bionda ondeggiava di fronte a dei ragazzi “anglosasonizzanti”. In tutto ciò si poteva notare il chiaro turbamento dei giapponesi nei confronti dell’occidente: nel manga si notava un notevole sforzo volto a rompere le frontiere dell’identità e magari conquistare con le sue produzioni apocalittiche; penso, per esempio ad Akira e lo spazio che occupano, già da 50 anni i mezzi informativi e televisivi. Devo dire però che l’orientale non è più esotico, perché come anche l’americano, ci contraddistingue.

Indubbiamente Ranma ½ è stata la migliore esperienza della mia vita. Il/La nostro/a caro/a Ranma sempre quando entra in contatto con l’acqua fredda, diventa una gatta dal pelo rosso super sexy, mentre se le cade addosso l’acqua calda, diventa un ragazzo. Io , con già 14 anni e un po’ più curiosa, iniziai a farmi le docce mentre non c’era nessuno in casa, mi mettevo i vestiti di mio fratello, mi mettevo una barba finta e pian piano mi rendevo conto che l’identità sessuale è una pessima costruzione e la famiglia non è di grande aiuto e la società nemmeno.

Il manga per me è stata una rivelazione. Se Star Wars ti ha fatto credere che la forza esiste e tutta quella storia ipocrita sull’autoaiuto e cristianità travestita, a me Ranma ½ ha rivelato che non c’è niente di male nell’essere diversi, erotici ed audaci. Ho accettato la mia bisessualità a 17 anni e da allora la mantengo e continuo a vedere manga, ma coinvolta nel hentai che sicuramente conosci e ne avrai giù visto i disegni porno con ragazze in minigonna che gemono di piacere etero. Io ero qualcosa del genere e continuo ad esserlo.

SISTER RAY

Non mi perdo un festival di manga e la mia collezione è in continuo aumento. Da queste parti c’è moltissima gente ossessionata con il hentai, ti consogli pertanto di cercare alloggi Barcellona e di conoscere un po’ l’ambiente. Se sei in città, scrivimi, che ti porto per mano con al collo un collare: questa città può soddisfare tutti i tuoi capricci. 

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Tradotto da: Sodapop
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