Come sempre negli ultimi
anni darvi la mia opinione sui libri della serie Anita Blake, di
Laurell K. Hamilton non è semplice, ma io cerco di buttarla sul
ridere, se posso.
Siamo ormai arrivati al
libro n. 24, in lingua originale, e purtroppo nonostante qualche segno di miglioramento
rispetto alla serie di orgie di tre o quattro libri fa, siamo ancora
lontani da un libro degno dell'inizio di questa gloriosa serie, ed è
un peccato, perchè resto convinta del fatto che l'immaginario della
Hamilton e la sua visione del rapporto tra mutaforma e vampiri sia
unica e tutt'ora innovativa. La sua idea dei rapporti fra tipi di
licantropia, la sua descrizione del vampirismo associato al problema
che porrebbe decidere se un non morto abbia diritto di essere
considerato umano, e su cosa significhi in fondo la parola ‘umano’ è
incredibilmente attuale e personalissima, nonché del tutto
plausibile.
Se un vampiro, un non morto, ha ora dei diritti per legge, perchè lo stesso non vale per gli zombie?
E cosa significa la
parola mostro? I mutaforma vanno considerati animali o umani? E chi è
dotato di un potere psichico non è forse lui stesso un mostro? Il
licantropismo e il vampirismo vanno considerate come malattie o
deviazioni? I pregiudizi maschio/femmina, umano non umano,
americano/non americano sono più vivi che mai sul luogo di lavoro e
nella vita quotidiana e questo non ci rende forse tutti uguali nel
fatto che tutti veniamo giudicati mancanti in un modo o in un altro?
Queste sono le domande
che questa famosa serie di libri ha posto ai suoi lettori nel corso
degli anni, aggiungendo un'affascinante quotidianità ai mostri del
nostro immaginario, e al tempo stesso non facendoci mancare una buon
dose d'azione di violenza. Poi il tutto è crollato come un castello
di ghiaccio al sole. I temi portanti della saga, le indagini e
l'azione sono passate in secondo piano rispetto alla vita sessuale
della protagonista che si è allargata talmente a dismisura da non
lasciare purtroppo spazio a molto altro. E’ triste molto triste
quando in un libro di più di 400 pagine più della metà sono
dedicate ad elucubrazioni e discussioni su come incastrare altri
nuovi amanti in una relazione poliamorosa già fin troppo affollata,
e più che triste, è noioso e quasi imbarazzante leggere tutto
questo. Veramente.
Dopo questa premessa, arriviamo alla recensione del libro in questione, che si intitola DEAD ICE (inedito in italiano).
La trama è riassumibile
in poche righe: qualcuno sta creando degli zombie consapevoli e
ancora muniti di anima per usarli in video porno contro la loro
volontà. L'FBI ha perciò deciso di chiedere l'aiuto di una
negromante esperta come Anita per riuscire a fermare questo orrore. E
Anita deve giostrare questa indagine, tra gli altri suoi incarichi da
negromante e la sua vita privata, che al momento comprende i
preparativi del suo matrimonio con Jean Claude e, suo malincuore,
partecipare ad eventi che la scuola frequentata dal suo amante appena
maggiorenne organizza per familiari e studenti.
Partiamo con le cose positive. Il libro inizia bene. Ci viene introdotto il caso dell'FBI, Anita sembra professionale, e l'indagine sembra prospettarsi molto interessante poiché resuscitare zombie muniti di anima è qualcosa che neppure Anita sa fare, infatti prevede un tipo di magia voodo molto potente che ha visto messa in pratica solo anni prima da una praticante che poi ha ucciso. Poi ci viene raccontato che per far felici i media Jean Claude ha fatto una proposta di matrimonio pubblica ad Anita con carrozza munita di cavalli bianchi. Già solo immaginare quanto lei abbia sofferto in silenzio tutto ciò far venir da ridere. Poi Anita torna a casa al Circo, per incontrare Jean Claude e qui abbiamo una bella scena d'amore, con sesso, ma con sentimento e qualche bella frase tipo questa:
”Jean-Claude could find all the dark happy places inside me.“
Poi purtroppo arriva
Micah, che rompe l'idillio e solleva la questione di chi includere o
escludere nella cerimonia privata e non ufficiale che unirà lui,
Nathaniel, Anita e Jean Claude (Pubblicamente si sposeranno
legalmente solo Anita e Jean Claude), sembra che per colpa di una
profezia legata ancora a Marmeè noir sarebbe meglio includere anche
una tigre mutaforma. Anche se nessuna è così intimamente legata al
loro gruppo, cioè fanno sesso con quasi tutte le tigri ma nessuna è
così essenziale alla loro vita (cioè nessuna fa sesso o dona sangue a tutto il loro gruppo), inoltre Anita ha problemi con alcuni
di loro, tipo Sin, che ha solo 18 anni, Sin, e questa cosa la mette a
disagio, nonostante viva e faccia sesso con lui regolarmente.
E da questo momento il libro va al diavolo poiché Anita e gli altri personaggi non fanno altro che parlare e discutere su chi scegliere e chi no, e i motivi per cui farlo o non farlo. Una palla infinita. Poi come sempre Asher fa una delle sue cavolate, dimostrando il suo egoismo, e ciò libera una delle tigri, un uomo bisessuale che quindi andrebbe bene a tutti, come papabile tigre da unire a loro. Poi gli uomini della sua vita spingono più volte Anita ad aggiungere più donne al gruppo di persone con cui fanno sesso regolarmente perchè vorrebbero più pussy, visto che alcuni uomini del gruppo non vanno fino in fondo con tutti gli altri uomini, tipo Micah. E quindi si sentono trascurati nonostante tutti vadano a letto con almeno altre dieci persone!
E qui nuove discussioni,
c'è persino una specie di party organizzato solo per decidere con
chi andare a letto…..vi risparmio altri particolari. Mi limito a
dirvi che nonostante si parli ad nauseam di sesso e di con chi e
quanto lo facciano, in realtà in tutto il libro ci sono solo due
scene di sesso in diretta, e una è quella con Jean Claude e Anita.
Bisogna essere grati per quel che si può.
Con tutti questi
interessanti discorsi potete ben immaginare che ad Anita non rimane
certo molto tempo da dedicare alla sua indagine, anche perchè un
altra fetta di libro è dedicata ad un suo incarico che la vede
resuscitare uno zombie di più di cento anni per una fondazione
storica e accidentalmente ci mette tanto di quel potere da creare uno
zombie con l'anima e consapevole. Guarda che caso. Guai che Anita non
sia la più potente al mondo, mi raccomando. Aveva appena scoperto
che qualcuno sapeva fare qualcosa che lei non poteva e poche pagine
dopo prova di saperlo fare e pure senza sforzo, per caso.
L'indagine viene chiusa
nelle ultime pagine del libro frettolosamente come al solito, poiché
l'autrice preferisce dedicare altre pagine alla solita scena dove
tutti si lamentano di Asher e processano i suoi misfatti, ma ancora
una volta non lo ammazzano, né lo cacciano. Gli dicono solo: non
farlo più o stavolta ti ammazziamo. Certo, come no, forse potevo
crederci le prime sei volte che gliel'hanno detto.
E questo è tutto.