“La CUN è nata non tanto per essere una nuova commissione, ma una commissione nuova – afferma il presidente dell’ Anlac – innovativa e, soprattutto, in discontinuità con il passato. Qualcosa di diverso, che non c’era, capace di guardare all’ intero mercato nazionale con strumenti di analisi oggettiva, qualcosa di inedito nei rapporti tra gli attori della filiera, premiando i liberi allevatori e i liberi macellatori. Lo strumento, dunque, resta valido, ma bisogna farne buon uso”.
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Ad esempio, le designazioni non sono ancora bilanciate tra i diversi territori, in particolare quelle dei macellatori. Non solo, ma occorre prevedere delle regole per cui i macellatori che importano conigli dall’ estero non possono essere compatibili con una Commissione nazionale che ha lo scopo di monitorare, tutelare e rendere trasparente il mercato dei conigli vivi di allevamenti nazionali. Deve essere altresì garantita nel regolamento l’ indipendenza commerciale tra i membri della Commissione per evitare condizionamenti e assicurare la loro massima neutralità. Inoltre, i dati sui fondamentali di mercato messi a disposizione dal Ministero non risultano tempestivi e aggiornati, nonostante le numerose banche dati disponibili presso Ismea/Nielsen. Infine, manca un modello econometrico multifattoriale di previsione di mercato, basato su indicatori fondamentali macroeconomici; in queste condizioni, è difficile fornire informazioni attendibili ai commissari su tutte le variabili di mercato.
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Per soddisfare i requisiti di trasparenza, neutralità, lealtà ed equità, vanno colti sino in fondo i suggerimenti inviati dall’ Antitrust al Governo. “La CUN – conclude – deve disporre di informazioni oggettive, complete e tempestive su produzione, consumi, importazione ed esportazione, copertura distributiva nazionale, promozioni, prezzi dei mercati europei, costi di produzione, consumi di mangimi, serie storiche ed altri indicatori. Lavorare su informazioni tardive o incerte non aiuta i commissari e rischia di far riassorbire la CUN Conigli nella continuità delle borse merci locali. In tal caso sarebbe un imbroglio”.