Ed anche febbraio si avvicina alla sua inesorabile fine, questo week end vede in uscita un film che di sicuro si guadagnerà una buona posizione nella classifica dei film più visti al cinema nel week end, classifica che sarà aggiornata ad inizio settimana prossima. “Anna Karenina” si aggiudicherà la prima posizione?
Per chi volesse cimentarsi in recensioni di film, diamo l’opportunità di inviare alla nostra redazione (oubliettemagazine@hotmail.it) per la possibile pubblicazione nel magazine.
FILM AL CINEMA
Siamo nel 1874. Energica e bella, Anna Karenina ha quello che tutti i suoi contemporanei aspirerebbero ad avere; è la moglie di Karenin, un ufficiale governativo di alto rango al quale ha dato un figlio, e la sua posizione sociale e reputazione a San Pietroburgo non potrebbe essere più alta. Anna si reca a Mosca dopo aver ricevuto una lettera da suo fratello, un dongiovanni di nome Oblonsky, che le chiede di raggiungerlo per aiutarlo a salvare il suo matrimonio con Dolly. In viaggio, Anna conosce la Contessa Vronsky e, alla stazione, suo figlio, l’affascinante ufficiale di cavalleria Vronsky. Quando Anna viene presentata a Vronsky, scoppia immediatamente una scintilla di reciproca attrazione che non può essere ignorata – e non lo sarà.
Torna il cinema western con la commedia horror “A pezzi-Undead men” prodotta a low budget da Creativecomics e diretta da Alessia Di Giovanni(scrittrice per Sperling&Kupfer e regista di corti e videoclip) e Daniele Statella (fumettista di Diabolik e regista di corti).Il film si presenta come una commedia al femminile dai connotati horror e dall’atmosfera da fumetto ma è anche un sentito omaggio al cinema western. Il film è scritto da Alessia Di Giovanni con Andrea Cavaletto(sceneggiatore di cinema e di Dylan Dog). Il protagonista del film è Marco Silvestri noto comico del duo Pali e Dispari di Zelig accanto a Elena Di Cioccio(Le iene su italia Uno, Scorie su Rai2)Dafne Niglio, Marta Mazzi, Diego Pagotto(Faccia d’angelo su Sky), Deborah Morese(Bim bum bam su Italiauno)e molti altri.La canzone dei titoli di coda è degli Extrema, la nota metal band italiana e il chitarrista Tommy Massara interpreta anche il ruolo di uno dei protagonisti. Il videoclip di “My misery” girato nelle stesse location presenta varie scene del film e farà da apripista sulle tv musicali.La musica originale è invece affidata al maestro Manuel De Sica autore di innumerevoli colonne sonore del cinema italiano, da Risi a Steno passando per Soavi con Dellamorte Dellamore. Agli effetti speciali infine c’è il mago dell’horror Sergio Stivaletti, una vera garanzia per i fan del genere.
In una località balneare sull’isola di Palawan, nelle Filippine, 20 persone, molte delle quali turisti stranieri, vengono rapite dal gruppo Abu Sayyaf (ASG), separatisti islamici in lotta per l’indipendenza di un’altra isola, Mindanao. Nel caos durante il rapimento, l’assistente sociale francese Therese Bourgoine e la sua collega filippina Soledad, rimangono coinvolte e portate via insieme al vero obiettivo del sequestro. Gli ostaggi vengono prima trasportati in un’affollata barca da pesca nell’isola di Basilan, attraversando centinaia di chilometri nel mare di Sulu per diversi giorni. Poi, dopo un lungo cammino nella giungla, affrontando una natura ostile, giungono nelle montagne dell’isola. Qui il gruppo è subito inseguito dai militari. A causa degli spari indiscriminati dei militari, gli ostaggi non hanno altra scelta che tener duro insieme ai rapitori. Therese e gli altri cercano di non perdere la speranza, ma si rendono conto che, in realtà, l’esercito non sta facendo molto per salvarli davvero. Sono ignari che il loro estenuante calvario, fisico e mentale, durerà per più di un anno…
Harry Deane, curatore di mostre londinese, organizza un’astuta macchinazione per raggirare l’uomo più ricco d’Inghilterra, l’avido collezionista Lionel Shabandar, convincendolo ad acquistare un falso dipinto di Monet. Come esca, recluta una regina del rodeo texana, che si farà passare per donna il cui nonno mise le mani sul dipinto alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Nonostante il film ricordi a tratti le commedie di Blake Edwards o la tradizione inglese dei Ealing Studios, i cliché abbondano senza che si percepisca un sottotesto ironico sul loro impiego. Gli americani sono rissosi, gli inglesi compassati, la texana è campionessa di rodeo, l’esperto d’arte tedesco batte i tacchi, i giapponesi adorano il karaoke. Colin Firth, seppur bravo, si trova suo malgrado in un personaggio ingrato da interpretare: è la mente strategica ma si inguaia da solo, è privo di carisma ma richiede empatia, è fisicamente maldestro ma deve mantiene l’aplomb britannico. Anche la scelta narrativa del finale si assume dei rischi, lasciando quasi credere che il raggiro non sia stato fatto all’arrogante tycoon ma al pubblico seduto in sala. (Antonio Bracco).
Il film è tratto dal romanzo di Kami Garcia e Margaret Stohl Beautiful Creatures (pubblicato in Italia con il titolo La sedicesima luna) il primo della collana The Caster Chronicles. La storia parla di Ethan Wate, un normale ragazzo che abita in una normale (e noiosa) città, da cui vuole scappare non appena avrà finito la scuola superiore, che durante le sue notti viene tormentato da strani sogni che hanno per protagonista una bellissima e altrettanto misteriosa ragazza. Un giorno si trova davanti a Lena Duchannes, una ragazza appena arrivata in città, nipote di Macon Ravenwood (il vecchio eremita pazzo che abita ai confini della città): fino a qui nulla di strano, a parte il fatto che la ragazza è la protagonista dei suoi sogni. Lena però è troppo diversa dai suoi compagni, difatti viene emarginata; l’unico che sembra comprenderla è proprio Ethan, che, assecondando la strana connessione che li lega, se ne innamora.
Mark O’Brien ha trascorso parte della sua vita all’interno di un polmone d’acciaio a causa della poliomielite. Quando decide di esplorare la propria sessualità ingaggia un professionista del sesso che presto svilupperà con lui una relazione morbosa che cambierà il corso della vita di entrambi. Premiato al Sundance Film Festival 2012 dal pubblico e dalla giuria con un premio speciale per il cast, ha valso ad Helen Hunt la candidatura all’Oscar come miglior attrice non protagonista. A differenza di quanto accade in altri film del genere, il regista mantiene un tono lieve e spiritoso anche nei momenti più drammatici. Agli attori va il grande merito di aver accettato la sfida di mettersi a nudo, letteralmente e intimamente, in un film in cui il sesso ha un ruolo centrale ed è trattato senza ipocrisie e abbellimenti hollywoodiani. (D.C.)
“The Summit”, diretto dai giornalisti d’inchiesta Franco Fracassi e Massimo Lauria, presenti a quel G8, dopo una lunga indagine condotta insieme ad un gruppo di giornalisti, getta luce, a dieci anni di distanza, su molte zone d’ombra del G8 di Genova, racconta quegli indimenticabili giorni (19-21 luglio 2001), le speranze dei manifestanti, i meccanismi che hanno portato alla violenza indiscriminata da parte delle forze dell’ordine e di una parte dei manifestanti, gli interessi politici internazionali intorno a quel G8. 11 anni dopo i tragici e ancora non chiariti fatti che portarono alla morte di Carlo Giuliani, e a quella che Amnesty International ha definito “la più grave sospensione dei diritti democratici in un paese occidentale dopo la seconda guerra mondiale”, i documentaristi d’inchiesta Franco Fracassi e Massimo Lauria portano nelle sale il loro The Summit. Punto di forza del film sono i tantissimi documenti video spesso ancora inediti, le interviste e le testimonianze delle vittime dei pestaggi, come il giornalista inglese Marc Covell. Un documentario classico nella struttura, che porta avanti una tesi ben precisa e ci dimostra con la forza spietata delle immagini e delle parole quanto quello che stiamo vivendo oggi nasca da Genova e da quelle drammatiche giornate. (Daniela Catelli)
Gangster Squad è la vera storia della task force messa in piedi dalla polizia di Los Angeles per arrestare uno dei più noti malavitosi della Los Angeles degli anni Quaranta. Los Angeles, 1949. Lo spietato gangster Mickey Cohen (Sean Penn) domina la città , raccogliendo guadagni illeciti dalla droga, dalle armi, dalla prostituzione e dalle scommesse. E tutto questo avviene non solo con l’aiuto dei suoi scagnozzi, ma anche con quello di politici e agenti corrotti. Sembrerebbe sufficiente a intimidire perfino il più coraggioso e duro poliziotto di strada a parte, forse, la piccola e segreta squadra della LAPD guidata dal sergente John O’Mara (Josh Brolin) e dal suo braccio destro Jerry Wooters (Ryan Gosling), decisi a tutto per catturare Cohen.
“Appena entrato in casa, Geppetto prese subito gli arnesi e si pose a intagliare e fabbricare il suo burattino. Che nome gli metterò? – disse fra sé e sé -. Lo voglio chiamar Pinocchio. Questo nome gli porterà fortuna…Quando ebbe trovato il nome al suo burattino, allora cominciò a lavorare a buono, e gli fece subito i capelli, poi la fronte, poi gli occhi…”. Il Pinocchio di Enzo d’Alò è il coronamento di un sogno artistico e produttivo durato cinque anni. L’incontro del regista de La gabbianella e il gatto con Lorenzo Mattotti, il grande illustratore che nel 2000 ha disegnato il manifesto del festival di Cannes, ha prodotto il miracolo di un adattamento del romanzo tanto fedele quanto innovativo e originale. Le musiche di Lucio Dalla (alla sua ultima opera).
Documentario con il quale Carlo e Luca Verdone rendono omaggio alla memoria e alla figura di Alberto Sordi, maestro e amico scomparso il 24 febbraio del 2003.
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Per vedere l’elenco dei film usciti al cinema la scorsa settimana (14 febbraio 2013) clicca QUI.
Dati ripresi da Comingsoon.it