Anna Magnani omaggiata da tanti napoletani. Recitò con Totò e De Filippo

Creato il 21 marzo 2015 da Vesuviolive

Anna è un elemento, un animale di teatro e di cinema che non si avrà mai più“, Eduardo De Filippo.

Anna Magnani, detta “Nannarella” era una donna vulcanica dagli occhi profondi e dai capelli ribelli, attrice simbolo del dopoguerra e del cinema neorealistico italiano, che ci ha donato una serie di personaggi femminili struggenti in lotta contro le ingiustizie e le delusioni della vita, colme di dignità e di orgoglio.

Accadde oggi, il 21 marzo del 1956 quando fu la prima interprete italiana nella storia degli Academy Awards a vincere il tanto ambito Premio Oscar come migliore attrice protagonista, per l’interpretazione di Serafina Delle Rose nel film “La rosa tatuata”, del 1955, con Burt Lancaster. Con Napoli ebbe un rapporto di grande intensità tanto da essere omaggiata, nel 2013, alla XV edizione del Napoli Film Festival, nota rassegna cinematografica napoletana, la quale fu interamente dedicata alla grande attrice romana.

Interpretò il ruolo di Assunta Spina, nell’omonima commedia del 1948 di Eduardo De Filippo, una bella popolana partenopea protagonista di una storia fatta di amore e di gelosia. Ma fu con Totò che istaurò un solido rapporto artistico e soprattutto umano, quando debuttarono entrambi al teatro Quattro Fontane di Roma, per poi tornare a recitare insieme al Valle, nella nuova rivista Con un palmo di naso, in cui Totò diede libero sfogo alla sua satira impersonando il Duce. La Magnani, fu definita l’unica interprete femminile in grado di misurarsi con la recitazione del grande attore partenopeo.

Nel 1989, Pino Daniele nel suo album “Mascalzone latino”, scrisse il brano “Anna verrà” per omaggiare l’attrice romana scomparsa nel 1973. Il riferimento alla Magnani e al film capolavoro del neorealismo, “Roma città aperta” venne fatto attraverso un messaggio di speranza per il futuro dove il pensiero del cantautore napoletano si rivolse ad un mondo fantastico, senza atrocità, con un mare capace ancora di emozionare, simbolo prepotente della grandezza e della bellezza della natura.

Noi vogliamo ricordarla con una poesia di Eduardo De Filippo, che fu scritta pochi mesi dopo la scomparsa dell’attrice: “Confusi con la pioggia sul selciato, sono caduti gli occhi che vedevano gli occhi di Nannarella che seguivano le camminate lente sfiduciate ogni passo perduto della povera gente. Tutti i selciati di Roma hanno strillato. Le pietre del mondo li hanno uditi“.


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