A come appaio non ci fate caso.
Non sono io,
si sa che io è un altro.
Non mi lasciate il posto sul metrò
e le carte d’argento non le voglio,
preferisco pagare, stare in piedi.
Vecchiaia? È l’Himalaya, il Tibet,
una divisa che non posso indossare.
La mia taglia non c’è,
io non ho fine.
Se solo avessi uno, un altro, un solo
che ci crede con me.
*
Attore, cantautore, ubriacone,
Vysockij, il russo,
di Vladìmir figlio, di Vladìmir nipote,
di Aleksèj e d’Ivàn.
Si esibiva nei locali off,
nei budelli di Mosca,
incideva CD, cantava in rima
in quartine e l’arcaico piaceva,
fino alle ore piccole, e giù vodka,
giù alcol, alcol fino alla Kamčiatka.
Notti nel fumo, notti nella ressa,
nessuno era nessuno,
tutti allo sbando nella poesia.
Al regine era inviso, si capisce,
ma come altri balordi
che lasciavano stare: che contava?
È morto da trent’anni.
Bevuto troppo.
Morto. Come certi giorni
questa parola se mi arriva all’orecchio
mi dice oh gioia, oh finalmente,
che cosa vuoi che sia star sottoterra?
È una botta la morte, ma poi passa.
È affollato il locale dei defunti,
lui in piedi al banco dice al barista guarda,
quello, là sul ripiano, dietro bottiglie,
scintilla nello specchio,
quello, quello era io mio preferito.
*
Anna Maria Carpi presenta L’asso nella neve mercoledì 3 agosto a Macerata
alle 18.00, presso il Cortile Municipale
nell’ambito di Pomeridiana, la rassegna che precede le serate dello Sferisterio Opera Festival.
*
[Nell''immagine: "Joanna Laughing, Hotel Paris" di Nan Goldin]
*