“Se tutte le costellazioni che, per certo, angeli arcangeli e cherubini sostengono sulla balaustra dell’Universo, acciocché una fievole luce giunga a schiarire il nostro mistero; dico se tutte le costellazioni più note, ed altre che non brillano più, ma certo sono presenti, in quanto il tempo, o Senhora, non è che una distanza, e il passato e il futuro regnano insieme all’appassionato e fulmineo attimo (se non pure, com’è lecito supporre, errano prigionieri nella carrozza del nulla); ebbene, se tutte queste costellazioni, e malinconie, e code di gioia, insieme a quelle di altri Universi, a tutti i frutti d’argento che si moltiplicano sui rami dell’Albero Cosmico (tutti luoghi ed eventi che la meschinità del nostro ferito pensiero può appena arzigogolare, non andando, in ogni caso, al di là della più ridevole supposizione); così dunque, se tutte queste costellazioni, queste vie lattee, queste nebulose, e insomma questi contenuti della notte dispersa come l’oceano intorno alla nostra coscienza; se si mettessero in mente di ardere tutt’insieme, e così svanire nella infinità assoluta, non potrebbero uguagliare in minimo modo il fuoco che arde nell’animo mio […].”
“Se tutte le costellazioni che, per certo, angeli arcangeli e cherubini sostengono sulla balaustra dell’Universo, acciocché una fievole luce giunga a schiarire il nostro mistero; dico se tutte le costellazioni più note, ed altre che non brillano più, ma certo sono presenti, in quanto il tempo, o Senhora, non è che una distanza, e il passato e il futuro regnano insieme all’appassionato e fulmineo attimo (se non pure, com’è lecito supporre, errano prigionieri nella carrozza del nulla); ebbene, se tutte queste costellazioni, e malinconie, e code di gioia, insieme a quelle di altri Universi, a tutti i frutti d’argento che si moltiplicano sui rami dell’Albero Cosmico (tutti luoghi ed eventi che la meschinità del nostro ferito pensiero può appena arzigogolare, non andando, in ogni caso, al di là della più ridevole supposizione); così dunque, se tutte queste costellazioni, queste vie lattee, queste nebulose, e insomma questi contenuti della notte dispersa come l’oceano intorno alla nostra coscienza; se si mettessero in mente di ardere tutt’insieme, e così svanire nella infinità assoluta, non potrebbero uguagliare in minimo modo il fuoco che arde nell’animo mio […].”
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