Un racconto che ti cattura, ti fa vivere dentro le vicende, i regni, i viaggi, quasi toccando con mano le sensazioni e le emozioni dei protagonisti; quasi come Medea, che “percepiva ogni vibrazione, ogni pensiero della gente, ogni traccia di ostilità”. Un racconto in cui l’amore e l’odio di Medea verso Giasone colpiscono perché hanno un’intensità altissima e pari; ci si lascia coinvolgere dal contatto spirituale con la Signora che “dà la vita e la toglie”, che induce la protagonista a decisioni drammaticamente forti, ed in un continuo contrapporsi di emozioni queste scelte, per quanto convenzionalmente e umanamente assurde, vengono quasi condivise dal lettore (in questo caso da me!). Un libro che ti lascia fino all’ultima riga col desiderio di un colpo di scena e che lascia aleggiare in chiusura un soffio di tranquillità perché l’Amore sembra potere giustificare e perdonare tutti gli errori commessi durante il percorso di vita.
Anna Mocco