Annalisa Durante rivive attraverso i libri

Creato il 23 aprile 2014 da Makinsud

“La cultura salva le anime”: è con queste parole che Giovanni Durante, padre di Annalisa, vittima innocente della camorra, riassume il suo ambizioso progetto di costruire una biblioteca nel suo quartiere, Forcella, così da far rivivere la memoria della figlia.

Sono passati più di dieci anni da quel tragico 27 marzo 2004, il giorno in cui una ragazzina di soli quattordici anni perde la vita, uccisa da tre colpi di pistola vaganti, che erano diretti verso un’altra persona, Salvatore Giuliano, boss della camorra. Era un pomeriggio come tanti altri, Annalisa er ascesa giù di casa per stare con le amiche, con le quali stava ascoltando musica. Un’altra vittima innocente, una tragedia che colpì al cuore non solo Napoli, ma tutta l’Italia, tanto che oggi i libri con cui Giovanni Durante riempie la biblioteca provengono da tutte le regioni del Bel Paese.

“I volumi raccolti sono cinquemila - spiega soddisfatto il padre di Annalisa - Il postino viene ogni giorno e arrivano libri da tutta Italia, dalla Sicilia fino alla Lombardia”. L’indirizzo della sua biblioteca, via Vecchia Vicaria 23, si è diffuso in tutto il web. Moltissime sono le persone che ricordano la tragedia che colpì la famiglia Durante, ed è proprio da quel momento che Giovanni, nonostante la disperazione per la perdita della figlia, non ha arretrato di un passo e non ha lasciato Forcella: Voglio scrivere una pagina diversa - dice, intervistato dal “Mattino” - La cultura salva le anime e occorre anche fare in modo che il quartiere entri nei percorsi di sviluppo, proponendo una strada diversa, altrimenti qui non cambierà mai niente”

La biblioteca raccoglie libri di qualsiasi genere: si accettano tutti, dalla filosofia greca alle poesie, da Aristotele a Giancarlo Siani. “Ero in vacanza a Napoli con mio marito - ha scritto su una lettera Elena di Verona -  e lei ci ha spiegato come dalla sua personale tragedia è nata la sua bellissima iniziativa. La nostra commozione non è stata suscitata solo dalla sua storia dolorosa, ma anche dagli sforzi e dalle difficoltà che servono per affrontare la vita quotidiana”. I volumi provengono anche dall’estero, dalla Germania agli Stati Uniti, e sono molti gli stranieri che si trattengono nella struttura di via Vecchia Vicaria, dove Giovanni ha anche allestito un altarino dedicato a Maradona: “Con loro - sorride - mi esprimo come i sordomuti, con il linguaggio dei segni”. E poi si fa più serio: “Non lascerò mai questo quartiere e ora sto notando che anche i ragazzi cominciano a capire”. 


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