di Daniele Luchetti (Italia, 2013)
con Kim Rossi Stuart, Micaela Ramazzotti, Martina Gedeck, Samuel Garofalo
durata: 100 min.
★★☆☆☆
Personalmente, considero Daniele Luchetti uno dei registi italiani più interessanti della cosiddetta 'generazione di mezzo' (quella che sta tra Olmi e Sorrentino, tanto per capirci) autore di alcuni titoli importanti e, appunto, 'generazionali': penso a Mio fratello è figlio unico e La nostra vita, ma anche al bellissimo e sottovalutato La scuola, che quasi vent'anni fa affrontava con toni da commedia il difficile tema dell'universo giovanile. Questo per dire che la stima verso questo autore non è mai mancata, neppure quando ci troviamo di fronte a un film forse troppo ambizioso e poco riuscito come questo.
Le autobiografie, è risaputo, sono una brutta bestia: sono opere evidentemente troppo sentite dall'autore, che quasi sempre finisce per strafare e uscire dal seminato, lavorando per accumulo e mettendo troppa carne al fuoco... Anni felici a dire la verità è un'autobiografia molto parziale: i fatti descritti nel film sono solo ispirati alla storia personale del regista (che molto candidamente ha ammesso di aver fatto prendere un colpo a sua madre 'affibbiandole' una storia lesbica a sua insaputa!) e ricalcano più un modo di vivere dell'epoca
Luchetti si conferma comunque abile direttore di attori: Kim Rossi Stuart è un ottimo interprete purtroppo 'schiavo' del suo bell'aspetto (indiscutibile) che ne fa passare in secondo piano le doti. Micaela Ramazzotti se la cava abbastanza bene nel suo ruolo 'solito', quella della villana dal cuore d'oro, sboccata e caciarona. Ma la sensazione è che ormai, dopo tanti ruoli con lo stampino, non riesca proprio a fare altro.