Una vittoria per Telenorba, l’emittente pugliese che ormai da tre anni si batte contro le delibere Lcn, quella del 2010 e l’ultima di quest’anno, perché convinta che almeno gli ultimi due numeri a una cifra sarebbero dovuti andare alle emittenti locali così come era d’uso nelle tv degli italiani prima dell’avvento del digitale terrestre.
Si tratta quindi della seconda sentenza del Consiglio di Stato su questo argomento. La prima (4660/2012) ha annullato la precedente Lcn (delibera 366/2010) e prescritto che l’Agcom dovesse rivedere la numerazione, tenendo presenti le abitudini dei telespettatori nelle varie regioni prima dello switch off e verificando se effettivamente Mtv e Deejay Tv potessero essere definite generaliste, titolo necessario per rientrare nei primi nove numeri. L’Autorità guidata da Angelo Cardani ha rifatto così la numerazione quest’anno (237/2013) dopo aver effettivamente richiesto un’indagine all’Istituto Piepoli.
Con questa seconda sentenza i giudici, a cui si era nuovamente rivolta Telenorba, hanno però stabilito che l’Agcom non ha “correttamente accertato le abitudini e le preferenze degli utenti” prima del passaggio al digitale, ma fotografato una situazione ex post. In altre parole, rifacendo la delibera non si è attenuta alla sentenza, ma ha esercitato il suo “potere periodico di revisione” della numerazione, cosa che non avrebbe dovuto essere fatta in quell’occasione.