«Siamo stati troppo ottimisti, abbiamo sopravvalutato alcuni coinvolgimenti - spiegano gli organizzatori - Di sicuro ci aspettavamo un’attenzione e una collaborazione più fattive da parte di alcune istituzioni. Tante promesse ma, nei fatti, poche autorizzazioni scritte per un evento che, al contrario, non può concedersi il lusso di alcuna improvvisazione. Immaginiamo la delusione di chi si era iscritto: stiamo provvedendo a contattare telefonicamente tutti per predisporre il rimborso dell’iscrizione».
C’è stato anche un altro fattore a incidere sulla decisione di annullare la Roma-Siena: «Abbiamo ritenuto opportuno dare priorità al 70ª Gran Premio della Liberazione. Il nostro staff - Franco Costantino in primis - è stato chiamato da Cicli Lazzaretti a dare una mano nell’organizzazione di questa corsa importantissima. Non ce la siamo sentiti di dire no a una storia alimentata dal Velo Club Primavera Ciclistica con il suo presidente onorario Eugenio Bomboni; doveva avere continuità l’albo d’oro che vanta vincitori illustri come Gianni Bugno e Matthew Goss».
Nello scusarsi con tutti, gli organizzatori assicurano di non andare in vacanza e di studiare più a fondo le soluzioni migliori per inserire la manifestazione nel calendario del prossimo anno.
Appuntamento al 2016.