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Annunciati i vincitori del premio per la traduzione letteraria dall’arabo (in inglese) “Saif Ghobash Banipal Prize” 2014

Creato il 19 gennaio 2015 da Chiarac @claire_com_

cover ing(Grazie ad Annamaria Bianco, storica amica e collaboratrice di editoriaraba, che mi ha inviato questo articolo da Londra, praticamente in contemporanea con l’annuncio ufficiale dato dal Banipal Trust for Arab Literature)

di Annamaria Bianco

Nel pomeriggio di oggi, 19 gennaio 2015, il Banipal Trust for Arab Literature ha annunciato i nomi del vincitore del Saif Gobash Prize for Arabic Literary Translation 2014: è lo scrittore iracheno Sinaan Antoon con il suo ultimo romanzo, The Corpse Washer (Il tanatoprattore), edito da Yale University Press per la collana The Magellos World Republic of Letters.

Il libro si configura come una vera e propria riscrittura dell’originale arabo, Wahadha Shajarat al-Rumman (Solo il melograno), da parte di Antoon, il quale si è occupato personalmente della traduzione in lingua inglese, riadattando espressioni e dialoghi al contesto anglofono, senza mai perdere la capacità evocativa della sua prosa.

Un anno di soddisfazioni per l’autore, quello appena trascorso. Il premio giunge infatti dopo l’ingresso nella longlist dell’Independent Foreign Fiction Prize 2014  e l’”Arab American Book Award 2014″.

Nel 2012 aveva già ricevuto da parte dell’American Literary Translators Association il “National Translation Award” per la sua traduzione dall’arabo di In the Presence of Absence (Alla Presenza dell’Assenza, Fi Hadrat al-Ghiyab, 2006) di Mahmoud Darwish.

cover arabo

Copertina dell’edizione originale

Sorprendente è come la delicatezza della sua scrittura si sia conservata intatta in entrambe le versioni del romanzo, che, quasi per contrasto, mette in scena la drammatica realtà dell’Iraq contemporaneo vista dagli occhi del giovane protagonista Jawad, talentuoso artista sciita costretto a proseguire suo malgrado la tradizione di famiglia della tanatoprassi. L’Accademia delle Belle Arti lascia gradualmente posto nella sua vita a pile di cadaveri di cui prendersi cura: i corpi delle vittime del regime di Saddam Hussein e dei caduti nel corso dell’invasione statunitense.

Sinan Antoon

Sinan Antoon

In questa sorta di estetica della morte mista alla vita si riconosce chiaramente il background poetico di Sinan Antoon, classe 1967, originario di Baghdad e figura dall’enorme spessore culturale: professore associato presso la Gallatin School of Individualized Study della New York University ed autore di numerosi libri e saggi, egli è anche co-fondatore e co-editore della rivista online Jadaliyya. In italiano lo si può trovare edito da Feltrinelli, che ha pubblicato Rapsodia Irachena (I’jaam) nel 2010. La traduzione è a cura di Ramona Ciucani.

La traduzione di June Rain (Matar al-Haziran) di Jabbour Douaihy fatta dalla palestinese Paula Haydar si è invece aggiudicata il premio della giuria come opera altamente raccomandata. L’editore è Bloomsbury Qatar Foundation Publishing.

Nel 2008 il libro di Douaihy aveva già ricevuto una nomination dall’IPAF, ed era stato prontamente tradotto in italiano due anni dopo da Elisabetta Bartuli per Feltrinelli (pubblicato con il titolo Pioggia di giugno), battendo sul tempo il mondo dell’editoria inglese. Cosa di cui c’è da andar decisamente fieri.

Jabbour Douaihy è nato a Zgharta, nel nord del Libano, in 1949, e, così come molti altri scrittori suoi compatrioti ha affrontato nel suo lavoro il dramma della guerra civile, raccontando di un episodio in particolare: un massacro di un villaggio di cristiani e la ricerca dell’identità di un giovane nato pochi giorni dopo il terribile avvenimento. Per saperne di più, vi invito caldamente a leggere il libro stampato o, in alternativa, l’ebook, facilmente disponibile sia su Feltrinelli che su Libreria Universitaria, Amazon e Ibs.

Diciassette erano gli altri titoli in gara quest’anno, tutti romanzi. Eccone l’elenco completo:

The Mehlis Report di Rabee Jaber, trad. Kareem James Abu-Zeid (New Directions);

The Arch and the Butterfly di Mohammed Achaari, trad. Aida Bamia (Bloomsbury Qatar Foundation Publishing);

Private Pleasures di Hamdy El-Gazzar, trad. Humphrey Davies (AUC Press);

Ben Barka Lane di Mahmoud Saeed, trad. Kay Heikkinen (Interlink Publishing Co.);

Other Lives di Iman Humaydan, trad. Michelle Hartman (Interlink Books);

Throwing Sparks di Abdo Khal, trad. Maia Tabet e Michael K. Scott (Bloomsbury Qatar Foundation Publishing);

That Smell di Sonallah Ibrahim, trad. Rodin Creswell (New Directions);

House of the Wolf di Ezzat El Kamhawi, trad. Nancy Roberts (AUC Press);

New Waw di Ibrahim al-Koni, trad. William M. Hutchins (University of Texas Press);

Moon and Henna Tree di Ahmed Toufiq, trad. Roger Allen (University of Texas Press);

The Bridges of Constantine di Ahlem Mosteghanemi, trad. Raphael Cohen (Bloomsbury);

Earth Weeps, Saturn Laughs di Abdulaziz al Farsi, trad. Nancy Roberts (AUC Press);

Gertrude di Hassan Najmi, trad. Roger Allen (Interlink Books);
Status Emo di Eslam Mosbah, trad. Raphael Cohen (AUC Press);

The Silence and the Roar di Nihad Sirees, trad. Max Weiss (Pushkin Press).


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