aNobii, Goodreads e case editrici: l'opinione di Davide Giansoldati - blogger

Creato il 03 novembre 2011 da Martatraverso

1) aNobii o Goodreads? O tutti e due? 

Direi nessuno dei due... Goodreads ha pochissimi italiani e un database di libri italiani scandaloso. Potrebbe avere le carte in regola per superare aNobii, ma sembra procedere con il freno a mano tirato. Anobii è pratico, ma lento: lenti i tempi di risposta alle mail, lento il sito e la grafica è sorpassata. Se devo scegliere tra i due opterei per aNobii, al momento attuale è l'unica soluzione.

2) Perché è importante per una casa editrice usare aNobii e Goodreads? 
E' importante per capire cosa pensano i lettori dei propri libri e aprire un dialogo costruttivo.


3) Quanto aNobii e Goodreads sono utili nell'attività promozionale di una casa editrice?
Poco e niente. Di fatto, non essendoci delle vere e propie fan page, i forum a tema "libro X" o "casa editrice Y" non sempre sono seguiti dalla casa editrice, spesso sono frutto di fan che partaono bene ma non tengono nella resistenza. Ci sono su aNobii migliaia di gruppi morti. Su Goodreads non ho nemmeno cercato se ci sono i gruppi: la mia sensazione è che la presenza di italiani sia minuscola.
4) Come una casa editrice dovrebbe usare aNobii e Goodreads?
In realtà per come sono adesso non dovrebbe usarli. Io ho tra i miei clienti diverse case editrici e cosa possono fare? Si creano un profilo casa editrice, aggiungono i libri ma... a cos'è utile per un utente?
A nulla... giusto a sapere se esce un libro... La shoutbox è inutile per una casa editrice e un forum cattura comunque pochi utenti.
(contributo di Davide Giansoldati - blogger di Creativa scrittura)

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