Svelati centinaia di documenti, reperiti da Anonymous Italia in 3500 file per un totale di circa 1,3 Gb ottenuti sfruttando una vulnerabilità del sito . Sul sito italiano dell’organizzazione sono stati messi a disposizione alcuni documenti sensibili contenuti negli archivi e tra questi, un intero dossier sulle proteste No-Tav risalente all’ultimo mese e schermate del sistema mail interno della polizia con credenziali d’accesso per i sistemi riservati.
“Da settimane ci divertiamo a curiosare nei vostri server, nelle vostre e-mail, i vostri portali, documenti, verbali e molto altro. Il livello di sicurezza dei vostri sistemi, al contrario di quanto pensassimo, è davvero scadente, e noi ne approfittiamo per prenderci la nostra vendetta”. Così l’organizzazione ha rivendicato l’intrusione nel sito sul proprio blog italiano e lanciano tre richieste: l’introduzione del reato di tortura, la telesorveglianza dei luoghi in cui operano gli agenti e l’introduzione di un codice di identificazione degli stessi ” Rivendichiamo a gran voce: l’introduzione del reato di tortura che prevenga il ripetersi di carneficine già note e attribuisca una pena a chi, nascosto dietro una divisa, si accanisce sulla dignità umana; la telesorveglianza continua di ogni luogo in cui le Forze dell’ordine svolgono il proprio ruolo, al fine di prevenire abusi e documentarli nel caso si verifichino. Le immagini dovranno essere disponibili pubblicamente e in tempo reale per facilitare la denuncia di torture e maltrattamenti; l’apposizione di un codice ben visibile sulle divise, al fine di identificare facilmente un agente in tenuta antisommossa; che le forze dell’ordine, almeno durante il servizio di sorveglianza dei cortei, siano disarmate”.