Anonymous, modalità dell’attacco al Vaticano

Da Andy04 @stilegamesnews

Anonymous è ovunque, chiunque è Anonymous. Questo si legge sul blog ufficiale e sulla pagina di Youtube dedicata al gruppo di hacker che ha fatto tremare le principali aziende del mondo, anche quelle dedicate alla sicurezza informatica ( Symantec).  Pare che Imperva, nota società di antivirus è riuscita a capire le modalità dell’attacco alla chiesa dello scorso agosto 2011 e saranno pubblicate nella prossima settimana.

Pare che i metodi utilizzati per il reclutamento degli “Anonimi” sia avvenuto attraverso i social network, il tutto in soli 18 giorni e successivamente, mentre i discepoli diffondevano il verbo ecco che gli hacker erano a lavoro alla ricerca di una falla nel sistema di sicurezza informatico del sito del Vaticano.  Il tutto senza successo e così, gli hacker hanno optato per un altro metodo : il brute force.

Secondo Imperva gli Anonymous hanno fallito nel trovare un metodo per entrare all’interno del sito del Vaticano e dunque hanno reclutato ancora più persone per cercare di aumentare improvvisamente il traffico internet dei server per farlo crashare. Nel primo giorno, ovvero il primo tentativo, aumentò il traffico di 28 volte oltre gli standard , il tutto fallì. Successivamente, un secondo tentativo, aumentò il traffico di 34 volte oltre il normale e allora in alcuni paesi il sito risultò ‘non disponibile’.

Su Twitter festeggiarono l’attacco e il successo, ma quali erano le loro intenzioni? A quanto pare le intenzioni erano quelle di spostare l’attenzione dalla Giornata Mondiale della Gioventù nell’agosto del 2011 sull’abomini che la Chiesa effettua ogni giorno. In tutto ciò fu oscurato un sito non ufficiale del Papa.

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