«Anonymous» nel Regno di mezzo

Creato il 06 aprile 2012 da Kris @zinfok
Il gruppo di hacker Anonymous hanno dichiarato di aver demolito e ricostruito le home page di circa 500 siti web cinesi, appartenenti al governo della Cina: le istituzioni ufficiali, organizzazioni commerciali e di altro tipo. Così è stato riportato dalla BBC News. Nelle home page di questi siti gli hacker attivisti, come spesso vengono chiamati, hanno lasciato un messaggio che dice che l'attacco è stato organizzato per protestare contro lo stretto controllo del governo cinese sui propri cittadini Essi hanno inoltre esortato i residenti del Regno di Mezzo di aderire alla loro resistenza al regime. 
Il messaggio della buona riuscita dell'attacco è stato fatto attraverso un siti web cinese da poco in disuso di un gruppo chiamato Pastebin (il nome è simile a Wastebin, che significa "cestino della spazzatura", a sua volta, Paste - "Incollare"). Nei singoli messaggi pubblicati su questo sito sono stati messi indirizzi e-mail e altri dati personali, raccolti dai siti web hackerati. Nel tentativo di accedere ai siti hackerati, gli utenti si sono trovati davanti al seguente messaggio: «Caro governo cinese! Tu non sei onnipotente: oggi abbiamo abbattuto i vostri siti web, e domani faremo cadere il vostro schifoso regime». La Cina possiede uno dei più avanzati sistemi di controllo su Internet sotto il nome "Golden Shield". Gli spiritosi lo chiamano il "Grande Firewall Cinese» (simile alla Grande Muraglia Cinese). Questo sistema consente di limitare l'accesso ai siti visitati e filtrare i messaggi.
 Finora, le autorità non hanno dato conferma ufficiale di un malfunzionamento dei siti governativi. Alcuni dei siti elencati nella lista non funziona affatto, mentre altri utenti non vengono reindirizzati sulla home page, ma sulla pagina violata.
"Vokrug Sveta", aveva dichiarato che la recente analisi annuale dei dati della criminalità in materia di IT, condotta da Verizon, ha mostrato un enorme aumento degli attacchi motivati politicamente. Verizon ha rilevato che il 58% di tutti i dati rubati durante gli attacchi del 2011, sono stati rubati proprio dagli hacker attivisti. In particolare, durante uno dei più riusciti degli attacchi dello scorso anno, hanno bloccato un gran numero di siti e hanno rubato grandi quantità di dati provenienti da aziende private e agenzie governative degli Stati Uniti.
[fonte] 

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