Attacco informatico al sito del Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria Sappe. Gli hacker di Anonymous hanno “defacciato” il sito del sindacato, inserendo al posto dell’originale versione una lunga lettera aperta contro le “morti di Stato”. Negli scorsi giorni Anonymous aveva hackerato il sito “leganord.org”, che rivendicava “i diritti dei sinti e dei rom, contro le minacce degli aguzzini leghisti e fascisti”.
Il sito www.polizia-penitenziaria.it, alle ore 12.02
La rivendicazione del blog Anonymous sul sito della Polizia Penitenziaria. “Dopo giorni d’indagine – si legge nella rivendicazione del blog di Anonymous – siamo riusciti di nuovo nell’impresa di violare i database di svariati corpi di forze dell’ordine. Violati i database della polizia penitenziaria: pubblicate centinaia di dati personali, e-mail, allegati. Nulla risarcirà il dolore dei familiari delle vittime di stato, tuttavia con questa azione Anonymous li stringe metaforicamente a sè cercando almeno di costringere le forze dell’ordine alla trasparenza”.
La reazione del Sappe, “solo strumentalizzazione”. Immediata la reazione del Sappe che attraverso Donato Capece, segretario generale, afferma: “un attacco assurdo e ingiustificato, un lungo sproloquio su eventi drammatici che vengono strumentalizzati per fini tutt’altro che di verità, giustizia e trasparenza. Gli hacker parlano di cose che non sanno, soprattutto senza conoscere i fatti e i dati oggettivi: si guardano bene dal dire che negli ultimi vent’anni le donne e e gli uomini hanno sventato oltre 17mila suicidi di detenuti in carcere e sono intervenuti tempestivamente negli oltre 125mila atti di autolesionismo di altrettanti detenuti”. ”Non saranno questi attacchi anonimi e vigliacchi – avverte il Sappe – a fermare la nostra attività per rendere il carcere una casa di vetro trasparente, perché noi non abbiamo nulla da nascondere. Certo, è significativo che abbiano colpito noi e non altri. E’ evidente che, se ti schieri, vai incontro a dei rischi. Noi siamo impegnati per rivendicare la dignità e la valorizzazione sociale della Polizia Penitenziaria e non ci spaventano questi attacchi informatici”. (ADNKRONOS)