Ansaldo, i cinesi pronti all’acquisto

Creato il 02 marzo 2014 da Makinsud

Le grandi aziende multinazionali continuano ad acquistare le storiche aziende italiane di successo profittando del periodo di crisi che investe il nostro Paese. A tal proposito, arriva dalla lontana Cina – ormai divenuto uno dei Paesi più ricchi al mondo – la notizia che le aziende China Cnr e Insigma, gruppo quotato alla Borsa di Shangai, sono interessate all’acquisto di Ansaldo Breda S.p.a. e Ansaldo Sts, società controllate da Finmeccanica.

L’azienda China Cnr Corporation è uno dei player più importanti nel settore ferroviario ed è leader nella costruzione di locomotive, con circa 90 mila dipendenti e con un fatturato di 10 miliardi di euro. L’Insigma è nel settore, in particolare nel segmento dei sistemi software, attraverso una sua controllata, la United Mechanical & Electrical. Le due aziende cinesi, interessate all’acquisizione delle società controllate da Finmeccanica, non escludono la presenza di un partner italiano, che potrebbe essere il Fondo Strategico Italiano, ente che fa capo a Cassa Depositi e Prestiti.

Le due grandi aziende cinesi hanno voluto fin da subito rassicurare i dipendenti dichiarando che prevedono il mantenimento dei livelli occupazionali e garantiscono, contestualmente, notevoli investimenti in Italia per la crescita delle due storiche aziende operanti nel settore ferroviario. Inoltre, si prevede la conservazione delle fabbriche sul territorio italiano, in particolare quella napoletana, dove lavorano circa 1.400 dipendenti.

L’acquisto delle due aziende italiane da parte dei cinesi potrebbe rappresentare un’opportunità, in particolare dal punto di vista economico, poiché l’Ansaldo Breda, nel solo 2012, ha registrato perdite per 300 milioni di euro. L’Ansaldo Breda, società specializzata nella costruzione di materiale rotabile, è nata nel 2011 dalla fusione tra Ansaldo Trasporti e Breda Costruzioni, consentendo l’integrazione delle competenze elettrica ed elettronica con quella meccanica, dando la possibilità all’azienda di poter progettare e costruire autonomamente un prodotto completo. L’Ansaldo Breda conta diversi stabilimenti nel Sud Italia, con un totale di 2.400 dipendenti suddivisi tra Pistoia, Napoli, Reggio Calabria e Palermo, essendo così una delle aziende più importanti presenti nel Mezzogiorno. Nonostante le rassicurazioni da parte delle due aziende cinesi, i dipendenti delle due società italiane sono molto preoccupati in merito alla questione che, naturalmente, sta a loro più a cuore: il mantenimento dei posti di lavoro. Tutto ciò è confermato da Giovanni Sgambati, segretario generale della Uilm Campania: “È talmente importante, per noi del sindacato la difesa e il consolidamento di questa realtà manifatturiera, che non abbiamo mai opposto nessuna obiezione alla ricerca di un partner nazionale o internazionale. Una condizione, però, c’è: almeno per i primi periodi va garantita una presenza pubblica italiana per supportare gli impegni annunciati di consolidamento e sviluppo. Troppe volte, infatti, si sono svendute le migliori eccellenze nazionali (e meridionali) per poi lasciarci, dopo poco tempo, solo ed esclusivamente la gestione di aziende che si vedono privare delle parti più avanzate e appetibili. È comunque apprezzabile che i due gruppi interessati abbiano acconsentito ad integrare la loro proposta con una partnership italiana pubblica”.

Solo qualora alle parole di rassicurazione seguissero i “fatti” di una reale tutela dei lavoratori delle aziende, tale operazione potrebbe essere considerata un’opportunità per Ansaldo Breda e Ansaldo Sts. Con lo sfruttamento dei capitali cinesi, infatti, potrebbero mantenere una posizione dominante, al fine di poter essere ancor più competitive e diventare uno dei più grandi gruppi internazionali nel settore ferroviario.


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